A colloquio con il deputato ucraino Serhii Alekseev

In questi giorni, è in visita in Italia, il deputato ucraino Serhii Alekseev, co-presidente del Gruppo di Cooperazione interparlamentare tra la Verkhovna Rada dell’Ucraina e la Camera dei deputati della Repubblica italiana. Abbiamo colto l’occasione per porgli alcune domande sulla collaborazione in atto tra i due Paesi e su quali potrebbero essere i possibili sviluppi futuri nel periodo post-bellico.

Quale ruolo svolge l’Italia nel sostenere l’Ucraina nella resistenza contro l’aggressione russa? Quali difficoltà ci sono nella comunicazione con i vostri omologhi italiani?

Prima di tutto, desidero sottolineare che l’Italia sostiene pienamente l’Ucraina nella resistenza contro l’aggressione armata russa. Esprimo la nostra profonda gratitudine all’Italia per il sostegno senza precedenti in termini di aiuto difensivo, finanziario e umanitario. È particolarmente importante che l’Italia abbia accolto oltre 190mila rifugiati ucraini, che si sentono ospiti benvenuti nel vostro Paese. Siamo anche grati per il costante sostegno del Governo italiano alle iniziative volte ad aiutare l’Ucraina, tra cui la fornitura di armi, munizioni e componenti necessari. L’Italia ha compiuto notevoli sforzi per aiutare nella ricostruzione dell’Ucraina. In particolare, accogliamo con favore la decisione di organizzare la prossima Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma nel 2025 e l’annuncio di un nuovo pacchetto di aiuti di 140 milioni di euro. La firma del Memorandum di partenariato tra il Ministero degli Affari Esteri italiano, il Ministero delle Infrastrutture ucraino, l’Amministrazione Regionale di Odesa e il Consiglio comunale di Odesa consente di avviare i lavori di restauro a Odesa e di finanziare tali progetti. Per quanto riguarda la comunicazione con la controparte italiana, è importante notare che manteniamo buone relazioni, discutiamo sempre le questioni urgenti che emergono nel processo di discussione e le risolviamo in modo produttivo ed efficace. A mio avviso, una forma di interazione interparlamentare efficace rimane la collaborazione tramite i gruppi di amicizia. È stato simbolico tenere a Roma, il 22 febbraio, alla vigilia del secondo anniversario dell’invasione russa su vasta scala, la prima riunione del gruppo di cooperazione interparlamentare tra la Verkhovna Rada ucraina e la Camera dei deputati italiana. Siamo inoltre lieti di accogliere i colleghi italiani in Ucraina già a ottobre di quest’anno.

Quali prospettive offre il secondo vertice di pace dell’Ucraina?

Il secondo summit della pace è un evento importante nei nostri sforzi per stabilire una pace giusta e duratura. Questo summit offrirà l’opportunità di discutere e attuare la formula della pace ucraina, che mira a ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina, a proteggere i diritti dei nostri cittadini e a portare alla giustizia coloro che hanno commesso crimini di guerra. Le prospettive del summit sono molto promettenti. In primo luogo, riunirà i principali partner internazionali che sostengono l’Ucraina nella sua lotta per la sovranità e l’indipendenza. Il coinvolgimento di un’ampia coalizione di Paesi e organizzazioni aiuterà a intensificare la pressione diplomatica sulla Russia e favorirà la consolidazione del sostegno internazionale all’Ucraina. In secondo luogo, il summit sarà una piattaforma per coordinare gli sforzi di assistenza all’Ucraina, inclusi il supporto economico, militare e umanitario. Questo è particolarmente importante nel contesto della ricostruzione del nostro Paese dopo la guerra.

Il summit porterà una pace giusta?

Siamo fiduciosi che contribuirà in modo significativo a questo processo. Tuttavia, il raggiungimento di una pace duratura dipende da molti fattori, inclusa la volontà della Russia di cessare l’aggressione e di rispettare gli obblighi internazionali. Il summit sarà un passo importante in questa direzione, ma c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere la pace. Speriamo in una continua ed efficace collaborazione con la comunità internazionale, in particolare con l’Italia, per attuare la formula della pace ucraina e ripristinare la stabilità nella regione.

Adesione dell’Ucraina all’Ue e alla Nato. Qual è il livello di integrazione attuale?

L’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea e nella Nato è una priorità strategica della nostra politica estera. Ad oggi, l’Ucraina ha fatto progressi significativi in entrambe le direzioni. Attualmente, l’Ucraina ha soddisfatto tutte le condizioni per l’avvio dei negoziati di adesione all’Ue: la Commissione europea ha concluso che l’Ucraina ha compiuto tutti i passi necessari per iniziare i negoziati di adesione. Il 25 giugno, a Lussemburgo, si è tenuta la Prima conferenza intergovernativa tra l’Ucraina e l’Ue, durante la quale sono stati effettivamente avviati i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue. L’Ucraina sta attuando attivamente le riforme previste dall’Accordo di associazione e dalla zona di libero scambio approfondita e globale, che consentono di integrare le nostre economie e i nostri standard con quelli europei. Per quanto riguarda la Nato, l’Ucraina è un partner attivo dell’Alleanza e partecipa a numerose esercitazioni militari e operazioni congiunte. Collaboriamo attivamente con la Nato nell’ambito del programma “Partnership for Peace” e abbiamo lo status di partner con capacità avanzate. È importante sottolineare che, in generale, la cooperazione parlamentare tra l’Ucraina e l’Assemblea parlamentare della Nato si sta sviluppando in modo dinamico, come dimostrato dai contatti attivi e dalla partecipazione regolare della delegazione permanente della Verkhovna Rada alle attività dell’Assemblea, nonché dall’attività del Consiglio interparlamentare Ucraina-Nato. Dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala in Ucraina, il 24 febbraio 2022, l’Assemblea ha raddoppiato i suoi sforzi per sostenere l’Ucraina. Ha condannato la guerra, ha riconosciuto la Russia come stato terrorista, sostiene sanzioni economiche severe contro la Russia, promuove la creazione di un tribunale speciale per punire la Russia per crimini di guerra e collabora con i parlamentari ucraini per garantire il costante afflusso di equipaggiamenti militari e aiuti umanitari. L’Assemblea ha anche istituito un fondo speciale che fornisce supporto finanziario per la partecipazione della delegazione permanente della Verkhovna Rada alle sue attività.

Una delle principali condizioni per l’adesione dell’Ucraina all’Ue è la lotta contro la corruzione. Quali passi ha già intrapreso l’Ucraina?

L’Ucraina ha compiuto i passi significativi nella lotta contro la corruzione, che è uno dei requisiti fondamentali per l’adesione all’Ue. È stata approvata una serie di leggi volte a rafforzare le misure anticorruzione, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione del lobbying e l’aumento dei poteri dell’Agenzia nazionale per la lotta alla corruzione e dell’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione. L’introduzione di un sistema di dichiarazione elettronica dei beni dei funzionari pubblici garantisce trasparenza e riduce le opportunità di corruzione. Sono state inoltre attuate riforme del sistema giudiziario, mirate ad aumentarne l’indipendenza e la trasparenza. Inoltre, l’Ucraina collabora attivamente con l’Ue e altre organizzazioni internazionali per l’attuazione di misure anticorruzione. Va notato che le istituzioni anticorruzione in Ucraina stanno mostrando alti livelli di efficacia e stanno esaminando più casi che mai, nonostante una riduzione del personale e dei finanziamenti. Un’altra prova del successo nella lotta contro la corruzione è che l’Ucraina ha già ottenuto il miglior risultato nell’indice di percezione della corruzione.

Come prevede l’Ucraina di sviluppare la collaborazione con i partner nel periodo post-bellico?

Il primo passo consiste nel minimizzare tutti i tipi di danni causati dalla guerra in Ucraina già da ora. In particolare, si tratta di rilocalizzare le imprese dalle zone di combattimento a regioni più sicure, fornire alloggi per gli sfollati interni e, in generale, adottare misure per far sì che persone e aziende possano continuare a vivere e lavorare, sostenendo così l’economia. Il secondo passo è la documentazione dei danni. Da un lato, ciò è necessario per chiamare la Russia a rispondere dei crimini di guerra nei tribunali internazionali, e dall’altro, questo meccanismo di documentazione aiuta a raccogliere informazioni su tutte le distruzioni e i danni. Nel lavoro con i partner esterni, a mio avviso, per una politica efficace è necessario un insieme di decisioni regolatorie, nonché decisioni politiche, analitiche e consultive. Naturalmente, i prerequisiti fondamentali per la ricostruzione dell’Ucraina e l’attrazione di investimenti sono l’adesione alla Nato e all’Ue. L’appartenenza a pieno titolo a queste organizzazioni garantirà la nostra sicurezza, l’accesso a grandi mercati e determinerà l’inevitabilità di importanti riforme istituzionali.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza

Aggiornato il 02 agosto 2024 alle ore 10:23