Netanyahu a Hezbollah: la risposta sarà dura

Berlino ha invitato i tedeschi a lasciare il Libano. La situazione tra Israele ed Hezbollah rimane tesa anche oggi, dopo il lancio di un razzo di fattura iraniana che avrebbe ucciso almeno 12 adolescenti a Majdal Shams. Tel Aviv “non vuole e non può passare sotto silenzio quello che è accaduto. La nostra risposta arriverà e sarà dura”, ha detto Benjamin Netanyahu nella città a predominanza drusa, sulle alture di Golan. Lo spettro dell’invasione aleggia dietro le parole di Bibi, ed ecco la scelta del Ministero degli Esteri tedesco che ha intimato ai connazionali in Libano di lasciare il Paese. Secondo un portavoce del ministro, circa 1.300 cittadini tedeschi dovrebbero sfruttare l’opportunità di andarsene “finché c’è ancora tempo”. E il titolare degli Esteri israeliano ha chiesto alla Nato di espellere la Turchia dal Patto atlantico. “Gli Stati Uniti e il mondo occidentale devono denunciare Recep Tayyip Erdoğan e frenare le sue azioni distruttive”, ha dichiarato Israel Katz, dopo che il capo di Stato turco ha minacciato di invadere lo Stato ebraico.

In queste ore di tensione, anche Washington si è unita al fuggi fuggi generale dal Libano, chiedendo ai cittadini Usa nel Paese di andarsene il prima possibile. “Raccomandiamo ai cittadini statunitensi di elaborare un piano d’azione per la crisi e di andarsene prima che inizi una crisi”, ha intimato la vice segretaria di Stato per gli affari consolari, Rena Bitter, in un video divulgato in rete. “Il trasporto commerciale programmato regolarmente è sempre la migliore opzione finché le infrastrutture di comunicazione e trasporto locali sono intatte e funzionano normalmente – ha aggiunto – Se non fosse disponibile un volo commerciale, le persone che si trovano già in Libano dovrebbero prepararsi a rifugiarsi in luoghi sicuri per lunghi periodi di tempo”, ha avvertito Bitter. Anche il Regno Unito ha consigliato agli inglesi di lasciare il Paese.

In mattinata, le Forze di difesa israeliane hanno bombardato degli obbiettivi sensibili di Hezbollah in Libano, dopo che nella notte il Paese avrebbe lanciato almeno cinque razzi verso lo Stato ebraico. Avrebbero colpito anche un sito adibito per il lancio di missili e ucciso due militanti dell’organizzazione paramilitare. Sono stati neutralizzati 10 obiettivi terroristici di Hezbollah in sette diverse aree del Libano meridionale. L’offensiva israeliana sta procedendo anche a Gaza, dove sono stati effettuati dall’Idf dei “raid mirati” per smantellare le postazioni di Hamas. Nella Striscia, secondo il Ministero della Sanità, si sta espandendo a macchia d’olio un’epidemia di poliomielite. La situazione “rappresenta una minaccia per la salute dei residenti di Gaza e dei paesi limitrofi”, ha riportato il quotidiano Al Jazeera, chiedendo un “intervento immediato per mettere fine all’aggressione e trovare soluzioni radicali” alla mancanza di acqua potabile e di igiene.

Anche i politici europei sono angosciato dal forte attrito tra Israele e Libano, in primis la premier italiana Giorgia Meloni. “Sono molto preoccupata per quello che sta accadendo in Medio Oriente, per il rischio di una escalation regionale, proprio mentre sembrava che ci potessero essere degli spiragli e anche questo è un elemento che va valutato”, ha esordito la presidente del Consiglio. “Sono in contatto con il ministro degli Esteri, con il Governo, e con gli alleati, in questa fase bisogna continuare a passare messaggi di moderazione”, ha continuato Meloni, rispondendo ai giornalisti in un punto stampa a Pechino. Israele “non deve cadere nella trappola dell’escalation”, ha aggiunto la premier. Si riferiva alle dichiarazioni di Erdoğan, che ha accostato Netanyahu alla figura di Adolf Hitler. “Come i nazisti sono stati ritenuti responsabili, anche coloro che distruggono i palestinesi saranno ritenuti responsabili. L’umanità sta con la Palestina, non distruggerete i palestinesi”, ha dichiarato il presidente turco, che ha avvertito Tel Aviv: “Come siamo entrati nel Nagorno-Karabakh e in Libia, potremmo fare lo stesso con loro. Niente è impossibile. Dobbiamo essere forti per fare tali passi”, ha detto il leader di Ankara.

Aggiornato il 30 luglio 2024 alle ore 13:43