Bangladesh, oltre 2.500 arrestati a Dacca, 174 i morti

Il bilancio delle vittime sale a 174 persone. Sono oltre 2.500 le persone arrestate. Proseguono in Bangladesh le proteste studentesche contro la controversa legge sull’assunzione dei dipendenti pubblici. È quanto emerge da conteggi dell’agenzia di stampa Afp basati sui dati forniti dalla polizia e dagli ospedali. I funzionari di polizia della capitale Dhaka, della città portuale di Chittagong e di altre città hanno fornito ulteriori dettagli sugli arresti, che ora ammontano a 2.580. Intanto, Internet ad alta velocità sarà ripristinato in serata in Bangladesh, ha dichiarato all’Afp il ministro delle Telecomunicazioni del Paese sud-asiatico, dopo un blackout di cinque giorni che ha ridotto drasticamente lo scambio di informazioni e sconvolto la vita quotidiana di molte persone. “La banda larga sarà ripristinata questa sera”, ha dichiarato Junaid Ahmed Palak, senza indicare un orario preciso né menzionare internet mobile, mezzo di comunicazione essenziale per gli organizzatori delle manifestazioni contro le quote di assunzione nella Pubblica amministrazione, che sono degenerate in violenze mortali. Nel frattempo, il leader delle manifestazioni studentesche in Bangladesh, sfociate in violenze diffuse, ha prolungato la sospensione delle proteste per altre 48 ore. “Durante queste 48 ore non terremo alcuna protesta. La nostra richiesta è che il governo ripristini Internet, ritiri il coprifuoco, riapra i campus e protegga gli studenti manifestanti”, ha dichiarato all’Afp Nahid Islam, leader di Students Against Discrimination. Il capo dell’esercito afferma che la situazione adesso “è sotto controllo” e che “almeno 532 persone sono state arrestate per le violenze”. Tra gli arrestati ci sono anche “alcuni leader del Bnp”, ha aggiunto riferendosi all’opposizione, il Partito nazionale del Bangladesh. “Chiediamo che durante questo periodo il governo ritiri il coprifuoco, ripristini Internet e smetta di prendere di mira gli studenti manifestanti”, ha aggiunto Nahid Islam.

Aggiornato il 23 luglio 2024 alle ore 16:50