La fase di tregua sembra vicina. Hamas e Israele avrebbero concordato nella seconda fase dell’intesa a Gaza su “un Governo ad interim” nella Striscia di cui nessuno dei due avrebbe il controllo. Lo afferma sul Washington Post il giornalista David Ignatius che cita una fonte statunitense secondo cui la sicurezza “sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Anp a Gaza, già controllati da Israele”.
Secondo la stessa fonte, “la bozza” dell’accordo complessivo è “concordata” e le parti stanno ora discutendo “dettagli su come applicarla”. Gli Usa sono “cautamente ottimisti” su una intesa tra Israele e Hamas per una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto alla Cnn – ripreso dai media internazionali – il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby aggiungendo che le distanze tra le due parti possono essere superate. “Siamo cautamente ottimisti che – ha spiegato – le cose stiano andando nella direzione giusta”. “Ci sono ancora lacune che restano tra le parti ma crediamo che possano essere superate ed è ciò che stanno tentando proprio ora di fare Brett McGurk e il direttore della Cia Bill Burns”.
Intanto, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver eliminato un importante miliziano di Hamas, Hassan Abu Kuwaik, che era a capo del Dipartimento delle operazioni di sicurezza nel centro della Striscia di Gaza. Abu Kuwaik è stato eliminato in un raid aereo nella zona centrale dell’enclave palestinese, spiegano le Idf in una nota, precisando che il miliziano aveva guidato diverse operazioni contro Israele. I militari israeliani spiegano che, oltre a Kuwaik, è stato eliminato anche Nasser Mahana, capo della squadra dell’intelligence militare di Hamas. Frattanto, una sessantina di corpi sono stati scoperti sotto le macerie degli edifici a Shujaiya, un quartiere di Gaza dal quale l’esercito israeliano ha annunciato il ritiro mercoledì sera, dopo due settimane di offensiva militare, ha riferito la Protezione civile della Striscia. “Quando le forze di occupazione israeliane si sono ritirate dal distretto di Shujaiya, le squadre della Protezione civile, con l’aiuto dei residenti, sono riuscite a trovare circa sessanta martiri” ha detto in un discorso il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal. I negoziati per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi proseguiranno domani al Cairo dove andrà una delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo ha annunciato l’ufficio di Benyamin Netanyahu, aggiungendo che la delegazione negoziale israeliana a Doha, guidata dal capo del Mossad, David Barnea, è rientrata in Israele dopo un vertice con i mediatori di Usa, Egitto e Qatar ed ha incontrato il premier. “Nell’incontro – ha sottolineato la fonte – si è discusso dei capitoli dell’accordo per il ritorno degli ostaggi e le modalità di attuazione del piano, garantendo nel contempo tutti gli obiettivi della guerra”.
Frattanto, Hamas ha accusato Israele di continuare a “temporeggiare” per guadagnare tempo e ostacolare l’attuale ciclo di colloqui, per raggiungere un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. In una dichiarazione, il gruppo militante palestinese ha anche sottolineato che i mediatori non hanno ancora fornito alcun aggiornamento sui negoziati. Dal canto suo, la delegazione israeliana, impegnata nei negoziati per un accordo, è rientrata in patria da Doha, per presentare i risultati dei colloqui. Il gabinetto politico e di sicurezza si riunirà alle 20,30 ora locale (le 19.30 in Italia) e verranno forniti gli aggiornamenti sui negoziati in corso. L’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Brett McGurk, ha confermato l’invio “di importanti munizioni” in Israele, “per alcune delle quali” la spedizione “avverrà nei prossimi giorni”. Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa, Yoav Gallant, al termine di un incontro proprio con McGurk. “I due – hanno spiegato dal Ministero – hanno discusso dei progressi compiuti nelle colloqui sull’accordo per il rilascio degli ostaggi, ponendo l’accento sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire il contrabbando di armi a Gaza”.
“Oggi, il popolo palestinese a Gaza e nei territorio occupati è esposto a una brutalità simile a quella vissuta a Srebrenica 29 anni fa”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan. “Istituzioni e organizzazioni internazionali stanno semplicemente assistendo all’uccisione di circa 40mila innocenti, tra cui 16mila bambini, come 29 anni fa”, ha detto il leader turco in un videomessaggio in occasione dell’anniversario del genocidio a Srebrenica, durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. “Come per Srebrenica, i responsabili della barbarie a Gaza prima o poi saranno giudicati davanti alla legge internazionale” ha aggiunto il leader turco. L’esercito israeliano, mentre continua “l’attività operativa contro gli agenti terroristici insediati nel quartier generale dell’Unrwa, nel centro di Gaza”, ha annunciato di aver “ucciso due comandanti” di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui il primo è “Hassan Abu Kuik, capo della sicurezza operativa delle forze di sicurezza interna di Hamas nei campi centrali di Gaza”. “Hassan – ha aggiunto il portavoce militare – era un agente militare, attivo nell’ufficio di emergenza di Hamas, e ha guidato numerosi attacchi terroristici contro Israele”. Il secondo è “Naser Mehanna, comandante di una squadra dell’intelligence militare di Hamas”.
Per quanto riguarda il quartiere generale dell’Unrwa a Gaza City, il portavoce ha detto che nell’ultimo giorno in quell’area “le truppe hanno rinvenuto grandi quantità di armi, tra cui droni esplosivi, granate, ordigni esplosivi, cecchini, colpi di mortaio, razzi e Rpg”. In contemporanea, c’è stato un raid “su un complesso di combattimento nell’area utilizzata dai terroristi come base per sparare contro le truppe”. Le operazioni proseguono anche nell’area di Rafah, dove “sono stati eliminati decine di terroristi, smantellati diversi siti di infrastrutture terroristiche equipaggiati con esplosivi, nonché imbocchi di tunnel. Durante i raid mirati nell’area di Tel al–Sultan, i soldati – ha concluso il portavoce – hanno localizzato imbocchi di tunnel del terrore, Rpg e altre armi”.
Aggiornato il 12 luglio 2024 alle ore 09:54