A Washington si è svolto il vertice della Nato, dedicato al 75° anniversario dell’Alleanza militare del Nord Atlantico. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che il suo Paese, insieme a Germania, Italia, Paesi Bassi e Romania, fornirà all’Ucraina diversi sistemi missilistici antiaerei Patriot e altri sistemi di difesa aerea come assistenza militare. Volodymyr Zelenskyy ha sottolineato che Kyiv ha l’esigenza di incrementare il numero di aerei F-16 su cui l’Ucraina può contare.
Il vertice si è svolto sullo sfondo degli intensi bombardamenti russi sulle città ucraine. L’8 luglio l’esercito russo ha lanciato un massiccio attacco missilistico, a seguito del quale uno dei missili ha colpito un ospedale pediatrico nella capitale ucraina. La settimana scorsa, Vladimir Putin aveva lanciato un ultimatum inaccettabile per Kyiv, chiedendo che l’Ucraina ritirasse le proprie truppe dalle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, e rifiutasse anche di aderire alla Nato.
Mercoledì, durante l’inaugurazione del vertice della Nato, è intervenuto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Nel suo discorso, il capo della Casa Bianca ha parlato in dettaglio dei risultati e delle nuove sfide per l’alleanza militare del Nord Atlantico, inclusa la guerra della Russia contro l’Ucraina. “La guerra aggressiva di Putin contro l’Ucraina continua in Europa. E Putin non vuole né più né meno che la completa sottomissione dell’Ucraina, vuole porre fine alla democrazia ucraina, distruggere la cultura ucraina e cancellare l'Ucraina dalla faccia della terra”, ha detto Joe Biden. A fargli eco il Segretario generale, Jens Stoltenberg, il quale ha sottolineato che i membri della Nato devono dimostrare per l’Ucraina la determinazione che hanno dimostrato nei momenti chiave della storia.
“Siamo onesti, il nostro sostegno all’Ucraina non era così ovvio e scontato. La situazione non è facile perché il nostro sostegno comporta costi e rischi. La verità è che non esistono soluzioni che non comportino costi, avendo una Russia aggressiva come vicino. Ma ricordate che, se la Russia vince in Ucraina, sopporteremo maggiori costi e maggiori rischi, e non possiamo permetterlo”, ha osservato Stoltenberg nel suo discorso. Il Segretario generale della Nato ha inoltre affermato che “l’esito di questa guerra determinerà la sicurezza globale per decenni”.
Giorgia Meloni, nel suo intervento, ha confermato che l’Italia incrementa, già nel 2024, le spese in difesa; ribadendo il sostegno a Kyiv, che deve essere “mirato ed efficace”; rilanciando, al contempo, la richiesta di un maggiore impegno della Nato sul fronte Sud. La presidente del Consiglio ha preso la parola al Vertice di Washington per spiegare la posizione italiana sui principali temi sul tavolo. La premier ha elogiato la Nato come l’Alleanza “più affidabile e coesa della storia” e oggi “ancora più che in passato, la nostra unità e la nostra determinazione sono i beni più preziosi che abbiamo, e su questo possiamo permetterci solo passi in avanti”.
Per questo, secondo la presidente del Consiglio, occorre “concentrare” gli “sforzi” su alcune direttrici. In primo luogo, sostenere la “legittima autodifesa dell’Ucraina” e il “rispetto del sistema internazionale” senza il quale si crea il “caos”.
In quest’ottica, assicura che il supporto italiano a Kyiv “continuerà”, precisando che deve essere “mirato ed efficace” ed evitando “duplicazioni” tra Ue e Nato, perché altrimenti i costi potrebbero diventare difficilmente sostenibili per i bilanci degli Stati. Parole che alcuni hanno interpretato come una risposta indiretta alla strategia di Matteo Salvini, che da tempo critica l’appoggio a Zelenskyy. L’ultima volta ancora ieri, quando il vicepremier ha espresso la convinzione che “più armi si inviano e più la guerra va avanti”.
In tema di costi e investimenti, negli ultimi anni ̶ ha rilevato Meloni ̶ sono stati fatti “progressi significativi” per rendere più equilibrata la condivisione degli oneri nell’Alleanza e l’Italia è “in grado di annunciare che la traiettoria della spesa per la difesa nel 2024 è in aumento”. La quota del 2 per cento rispetto al Pil “è tra i nostri obiettivi, ma non è l’unico” perché “dobbiamo anche lavorare a un’industria della difesa innovativa e competitiva”.
Nel documento finale, adottato all’unanimità dagli Stati membri della Nato, è stato scritto: “Confermiamo la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina nella costruzione di una forza in grado di sconfiggere l’aggressione russa oggi e di scoraggiarla in futuro. A tal fine, intendiamo fornire un finanziamento di base minimo di 40 miliardi di euro nel prossimo anno”. Viene anche ribadito che non può esserci impunità per gli abusi e le violazioni dei diritti umani da parte delle forze e dei funzionari russi, per i crimini di guerra e per altre violazioni del diritto internazionale. La Russia è responsabile della morte di migliaia di civili e ha causato ingenti danni alle infrastrutture civili. Mosca deve fermare immediatamente questa guerra e ritirare completamente e incondizionatamente tutte le sue forze dall’Ucraina, in linea con le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Oltre al sostegno militare, gli alleati intendono continuare a fornire sostegno politico, economico, finanziario e umanitario all’Ucraina. La lotta dell’Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale contribuisce direttamente alla sicurezza euro-atlantica. Per aiutare l’Ucraina a difendersi oggi e scoraggiare l’aggressione russa in futuro, la Nato ha deciso di istituire la Nato Security Assistance and Training for Ucraina (Nsatu) per coordinare la fornitura di equipaggiamento militare e addestramento per l’Ucraina da parte di alleati e partner. Il suo scopo è quello di porre l’assistenza in materia di sicurezza all’Ucraina su una base duratura, garantendo un sostegno rafforzato, prevedibile e coerente. La Nsatu, che opererà negli Stati alleati, sosterrà l’autodifesa dell'Ucraina in linea con la Carta delle Nazioni Unite. Secondo il diritto internazionale, la Nsatu non renderà la Nato una parte del conflitto. Sosterrà la trasformazione delle forze di difesa e sicurezza dell’Ucraina, consentendo la sua ulteriore integrazione con la Nato.
È stato annunciato anche un impegno di assistenza alla sicurezza a lungo termine per l’Ucraina per la fornitura di equipaggiamento militare, assistenza e addestramento per sostenere l’Ucraina nella costruzione di una forza in grado di sconfiggere l’aggressione russa. Attraverso contributi proporzionali, gli alleati intendono fornire livelli sostenibili di assistenza alla sicurezza affinché l’Ucraina possa prevalere.
È stato deciso, inoltre, di portata avanti la creazione del Centro congiunto Nato-Ucraina per l’analisi, la formazione e l’istruzione (Jatec), un importante pilastro della cooperazione pratica, per identificare e applicare lezioni dalla guerra della Russia contro l’Ucraina e aumentare l’interoperabilità dell’Ucraina con la Nato. Accolta con favore la decisione del Segretario generale di nominare un Alto Rappresentante della Nato in Ucraina.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
Aggiornato il 12 luglio 2024 alle ore 09:43