Immunità parziale per Trump: le reazioni di Biden e del tycoon

La Corte suprema ha deciso. Quando manca poco all’Independence day, i giudici hanno concesso a Donald Trump l’immunità parziale nel processo per l’assalto a Capitol Hill, avvenuto il 6 gennaio 2021. È la prima volta che la Corte ha consentito a un presidente di essere protetto da accuse penali. Questo perché il tycoon è stato finora l’unico capo di Stato ad essere stato processato con imputazioni di questo tipo. L’immunità concerne solamente le azioni prese nei suoi poteri costituzionali. Rispetto alle azioni prese nella sfera privata, Trump non avrà immunità. La decisione è stata presa con una maggioranza di 6 contro 3. Tutti i giudici repubblicani, tre dei quali sono stati nominati dall’ex presidente, hanno votato a favore della protezione.

Le conseguenze di questa decisione vanno ben oltre il fatto di cronaca. La delibera della Corte suprema ha creato “un pericoloso precedente”, ha affermato il presidente in carica Joe Biden. In America “non ci sono re – ha aggiunto il candidato democratico alle Presidenziali di novembre prossimo – nessuno è al di sopra della legge, nemmeno il presidente degli Stati Uniti. Con la decisione della Corte suprema la situazione cambia radicalmente, non ci sono praticamente limiti a ciò che il presidente può fare”, ha spiegato Biden in un messaggio televisivo alla Nazione. “Gli americani meritano che il processo a Donald Trump si svolga prima delle elezioni. Devono decidere se è accettabile che Trump abbia incoraggiato la violenza per mantenere il potere”, ha chiosato il capo di Washington.

Ma la sentenza, sia ben chiaro, non cambia il fatto che il tycoon sia imputato per i fatti del 6 gennaio. “Grande vittoria per la nostra Costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano”, ha esultato il candidato del Grand old party sul suo social network Truth. Inoltre, Trump, subito dopo aver impugnato la sentenza, ha messo in moto il suo team di avvocati per ribaltare il risultato della condanna nel caso dei pagamenti a Stormy Daniels. Il tycoon pensa di poter girare la sorte a suo favore mandando una lettera al giudice Juan Merchan, che supervisiona il caso, chiedendo di presentare una mozione per annullare il verdetto. Va detto che i tempi sono stretti, visto che la sentenza verrà deliberata l’11 luglio, ma Trump confida nel suo team legale. Un tentativo a dir poco ambizioso, dato che la condanna è arrivata quando il tycoon era un semplice candidato. Ma gli avvocati sosterranno che la procura avrebbe istruito il caso su prove risalenti al suo periodo alla Casa Bianca.

Aggiornato il 02 luglio 2024 alle ore 16:06