Svezia, Finlandia, Norvegia e il futuro del Baltico e dell’Artico

Il 19 e 20 giugno scorsi, Alexander Stubb, presidente della Finlandia, e il primo ministro svedese Ulf Kristersson, hanno incontrato il premier norvegese Jonas Gahr Støre per approfondire i temi attuali della cooperazione tra i tre Paesi scandinavi e riflettere sulle prospettive comuni interne alla Nato.

La tematica prioritaria è quella della sicurezza e delle esercitazioni militari nel Mar Baltico e negli accessi alla regione artica. Le preoccupazioni geostrategiche e le esercitazioni militari nel profondo nord hanno attirato l’interesse della Difesa dei Paesi Scandinavi e anche i ministri della Difesa dei tre Paesi si sono incontrati in questi due giorni a Bodø, una città della Norvegia settentrionale situata nella contea di Nordland. I ministri hanno visitato anche il distretto militare norvegese di Reitan, quartier generale delle operazioni congiunte delle forze armate scandinave, situato a 25 km dalla città di Bodø. La zona rappresenta un territorio cruciale per le forze armate della Norvegia con la più importante sala operativa della struttura montana delle forze armate di Oslo che monitora costantemente le informazioni provenienti dalle unità operative di tutto il territorio nazionale, analizzando minuziosamente le azioni della Russia nei mari del Nord e le operazioni nel Baltico. Ciò soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi del conflitto, degli attacchi aerei da parte di Mosca e della debole controffensiva di Kiev, che non ha dato i frutti attesi. Il conflitto ucraino rischia di allargarsi, con conseguenze imprevedibili, e la regione del Mar Baltico potrebbe esserne direttamente coinvolta.

Zelensky e il primo ministro svedese Ulf Kristersson hanno recentemente firmato un accordo sulla sicurezza come parte di una serie di impegni svedesi nei confronti dell’Ucraina assunti nel corso degli ultimi mesi. Il governo svedese ha annunciato che la portata dell’accordo bilaterale tra la Svezia e l’Ucraina ammonta ad almeno 105 miliardi di corone svedesi per il periodo 2022-2026, con particolare attenzione all’assistenza militare. Sono inclusi anche i fondi per la ricostruzione e altri supporti.

Anche la Norvegia, rappresentata dal primo ministro Jonas Gahr Støre, ha firmato un importante accordo di sicurezza a lungo termine, che impegna Oslo a sostenere l’Ucraina per i prossimi dieci anni, fornendo 2,7 miliardi di corone norvegesi per misure e strumentistica di difesa aerea. Inoltre, 750 milioni di corone norvegesi verranno forniti per il sostegno marittimo. Anche i fondi concordati dal governo svedese erano già stati annunciati sotto forma di un pacchetto triennale di aiuti militari da 75 miliardi di corone svedesi, presentato nel corso dell’ultima settimana del mese di maggio. Secondo il governo svedese, l’accordo offrirà all’Ucraina migliori condizioni per la pianificazione della difesa a lungo termine contro la Russia e per lo sviluppo, l’implementazione e il rafforzamento di una moderna forza di difesa in grado di competere tecnologicamente con le forze militari contemporanee.

Aggiornato il 24 giugno 2024 alle ore 09:53