Slovacchia, il Parlamento di Fico chiude tivù e radio

Una nuova istituzione pubblica per l’informazione del Paese. Su ordine del Parlamento, guidato dal premier Robert Fico, la Radio e televisione della Slovacchia (Rtvs) chiuderà definitivamente i battenti. L’emittente tivù e radio partecipata dallo Stato verrà rimpiazzata per volere della maggioranza da un nuovo organo, la Televisione e radio slovacca (Stvr). Questa controversa riforma del servizio pubblico – decisa dalla maggioranza di Direzione-socialdemocrazia (Smer-sd), Voce-socialdemocrazia (Hlas-sd) e del Partito nazionale slovacco (Sns) – ha portato con sé non poche critiche da parte dell’opposizione di stampo liberale. L’approvazione di questa manovra, che rimpiazzerà di fatto l’azienda d’informazione del Paese, è stata accompagnata dalle proteste di migliaia di persone. Una folla si è opposta alla decisione del governo di Fico, scesa in piazza a Bratislava e guidata dal principale partito di opposizione, Slovacchia progressista (Ps).

Non solo gli slovacchi hanno criticato l’esproprio e il rimpiazzo di Rtvs, ma anche diversi giornalisti, organizzazioni mediatiche internazionali e perfino l’Unione europea. Il Governo che sta guidando il Paese, indipendente dal 1992 – prima formava “il 50 per cento” della Cecoslovacchia – sta seguendo “un manuale degli autocrati”. Così ha affermato l’opposizione, che sarebbe pronta a rivolgersi alla Corte costituzionale nel caso in cui la nascita di Stvr andrà in porto. Il centrodestra slovacco, per protesta, non ha partecipato al voto di ieri sera. Ma non è bastato, poiché dei 79 deputati che formano la maggioranza dell’Esecutivo, 78 si sono espressi a favore dell’abolizione. Preso atto della fine di Rtvs, il direttore generale dell’emittente è stato costretto a lasciare il suo incarico.

Secondo le opposizioni, sarà presto inaugurata una stagione di pieno controllo dei media da parte del Governo del premier Robert Fico. Manca solo la firma del presidente Peter Pellegrini, filo-russo e non proprio amico degli occidentali, eletto pochi giorni fa.

Aggiornato il 21 giugno 2024 alle ore 17:08