Finanziamenti attraverso i beni russi congelati. I Paesi del G7 hanno deciso, a Borgo Egnazia, di contribuire con un pacchetto di prestiti dal valore di circa 50 miliardi di dollari alla causa ucraina. I “sette grandi” hanno raggiunto l’accordo politico nel primo giorno del summit presieduto da Giorgia Meloni, dopo che alla vigilia dell’incontro hanno ribadito il pieno sostegno a Kiev. Adesso, i dettagli verranno definiti dai vari ministri delle Finanze. “Abbiamo raggiunto un accordo politico per fornire ulteriore sostegno finanziario all’Ucraina per circa 50 miliardi di dollari entro la fine dell’anno”, ha annunciato la premier italiana. E Volodymyr Zelensky ringrazia. Il sostegno del G7 verrà destinato “sia alla difesa che alla ricostruzione” del Paese, ha annunciato il leader di Kiev, che ha assistito alla sessione dei lavori del vertice dedicata all’Ucraina.
A inizio anno, l’Unione europea ha deciso di aiutare il Paese aggredito con i profitti derivati dagli interessi sugli asset della banca centrale russa congelati. Oltre all’aiuto degli alleati occidentali, Washington ha spinto per un enorme prestito anticipato. E grazie al pressing della Casa Bianca il via libera è arrivato al summit del G7. Ma non sono chiari i dettagli sull’emissione del prestito e sulla copertura del rischio eventuale. L’Unione europea, finora, ha congelato circa 300 miliardi di euro – vale a dire 325 miliardi di dollari – di asset russi. Gran parte dell’operazione è avvenuta grazie a Euroclear, un’organizzazione internazionale di deposito con sede in Belgio. Secondo l’Ue gli interessi sui beni confiscati potrebbero generare dai 2,5 ai 3 miliardi di euro all’anno di profitti da consegnare a Kiev.
Un passo storico, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Un “chiaro segnale al presidente russo che non può semplicemente ignorare la questione”, ha aggiunto il premier tedesco. “Sono state create le basi affinché l’Ucraina sia in grado di procurarsi tutto ciò di cui ha bisogno nel prossimo futuro, in termini di armi ma anche in termini di investimenti nella ricostruzione o nelle infrastrutture energetiche”, ha aggiunto Scholz. I leader hanno dedicato tempo e spazio anche all’Africa, al clima e allo sviluppo. Più una sessione dedicata al Medio Oriente e al conflitto tra Hamas e Israele. Il G7 ha quindi deciso di inserire nel resoconto finale il sostegno alla proposta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Aggiornato il 14 giugno 2024 alle ore 16:12