È stato colpito un sistema di difesa a Belgorod. Dopo il permesso del Pentagono di usare i missili Himars degli Stati Uniti per colpire obiettivi russi, Kiev avrebbe effettuato il primo lancio su alcune strutture del nemico. A dare la notizia, tuttavia, non è stata una fonte del Cremlino, il quale però ha “avvisato” Washington per evitare un rischio ulteriore di escalation. Secondo il canale Telegram russo di esperti militari Dva Majora, che conta oltre 700mila iscritti, i razzi di fattura americana si sono abbattuti su una postazione antiaerea dell’esercito russo. La stessa fonte ha aggiunto che non si registrano vittime tra i soldati di Mosca. Il monito agli Stati Uniti su “errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali” è stato lanciato dal viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, che ha denunciato un atteggiamento “irresponsabile” degli americani riguardo alle concessioni a Kiev. E ancora: “Hanno dato carta bianca a Kiev” e “non stanno facendo niente per fermare le pericolose azioni provocatorie dei loro servitori”, ha aggiunto il viceministro. “Per gli Usa ci sarà sicuramente un prezzo da pagare”, ha sentenziato Ryabkov.
Il Pentagono ha chiarito che il via libera per le armi è stato concesso solamente per fermare l’avanzata delle truppe di Mosca nella regione di Kharkiv, e non per colpire l’intero suolo russo di frontiera. Comunque, il Cremlino teme che i missili Himars vengano usati dall’esercito ucraino per colpire il sistema di difese strategiche russo, dopo che negli ultimi giorni gli ucraini hanno cercato di attaccare due radar con l’impiego di droni. Effettivamente, anche Washington ha espresso perplessità per questi attacchi di Kiev, che la Russia potrebbe percepire come una minaccia alla propria “capacità di deterrenza strategica”. La paura è che venga alterato l’equilibrio la fiducia reciproca tra Usa e Cremlino sulle armi nucleari.
“Bisogna stare molto attenti, non è un gioco, siamo sulla lama del rasoio”, ha avvertito il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina ha quindi ribadito la posizione del Governo contro l’uso delle proprie armi inviate all’Ucraina per attacchi sul territorio russo. “Noi stiamo lavorando per difendere l’indipendenza dell’Ucraina e stiamo lavorando per la pace, puntando soprattutto sulla diplomazia”, ha sottolineato il vicepremier, che nei giorni scorsi ha comunque aperto alla possibilità di mandare un secondo sistema Samp-T – un corazzato missilistico terra aria – in difesa del Paese aggredito.
Aggiornato il 05 giugno 2024 alle ore 12:41