Un terremoto inaspettato ha scosso il sistema dell’apparato militare e della sicurezza russo, proprio mentre le forze di Mosca stanno guadagnando terreno sul campo di battaglia in Ucraina. Il presidente Vladimir Putin ha deciso di sostituire alla guida del ministero della Difesa Serghei Shoigu, in carica da 12 anni, con Andrei Belousov. Shoigu passerà a dirigere il Consiglio di sicurezza nazionale prendendo il posto di Nikolai Patrushev, che viene rimosso senza per il momento che vi sia alcuna indicazione su un suo futuro ruolo. Le candidature dei ministri delle forze dell’ordine e del ministro degli Esteri non sono proposte dal capo del Governo, ma dal presidente, e vengono approvate non dalla Duma di Stato, ma dal Consiglio della federazione. Shoigu è l’unico ministro che il presidente non ha proposto per la riconferma. Non è la prima volta che accade, ma nel caso precedente Shoigu aveva lasciato ruoli ministeriali per soli sei mesi quando, nel 2012, venne nominato governatore della regione di Mosca. Al di fuori di quel semestre, dal 1991 ha sempre ricoperto un incarico ministeriale. Il politico è considerato vicino a Putin. È uno dei fondatori del partito Russia unita, che è stata la principale forza pro-Putin in Parlamento durante i primi due mandati della sua presidenza.
Tuttavia, è stato aspramente criticato dagli attivisti filogovernativi e dai blogger per i fallimenti militari della Russia durante l’invasione dell’Ucraina. Poco prima delle riconferme al Governo, richieste dalla legge dopo l’elezione del presidente, il vice di Shoigu, Timur Ivanov, è stato arrestato e accusato di aver accettato una tangente per un miliardo di rubli. Soltanto due giorni fa il presidente aveva riconfermato nella carica di premier lo stesso Mishustin, con una decisione che era stata interpretata dalla maggior parte degli osservatori come un segnale di continuità in un momento estremamente delicato nella vita del Paese, alle prese con un conflitto che ormai dura da oltre due anni. Il Governo di Mishustin ha “fatto molto” in “condizioni difficili”, aveva detto Putin.
Il quale, poco prima del giuramento, aveva incontrato il gabinetto affermando che l’esperienza di molti dei ministri uscenti sarebbe stata ancora necessaria nel prossimo Esecutivo. Evidentemente, però, l’assicurazione non valeva per Shoigu. Il ministro della Difesa russo licenziato oggi da Vladimir Putin, è responsabile di “oltre 355mila vittime”, tra morti e feriti, “tra i suoi stessi soldati” nella guerra in Ucraina, ha affermato il suo omologo britannico Grant Shapps, aggiungendo: “La Russia ha bisogno di un ministro della Difesa che possa cancellare questa eredità disastrosa e porre fine all’invasione, ma tutto ciò che otterrà sarà un altro fantoccio di Putin”. Belousov, che ha 65 anni, ha svolto finora gran parte della sua attività governativa nel settore economico e finanziario. Tra il 2012 e il 2013 è stato tra l’altro ministro dello Sviluppo economico, dal 2013 è stato consigliere del presidente per gli Affari economici e dal gennaio del 2020 è stato primo vicepremier. È stato definito il curatore del blocco economico nel Governo. I media economici hanno riferito di suoi conflitti con i ministeri dell’Economia e con la Banca centrale, poiché sostenitore di un maggior coinvolgimento del Governo nell’economia.
Secondo l’Istituto di ricerca economica dell’Accademia presidenziale russa per l’economia nazionale e la Pubblica amministrazione, entro il 2021 la quota del settore pubblico nell’economia russa ha superato il 55 per cento, cifra che è aumentata sullo sfondo della guerra in Ucraina. The Bell lo ha definito l’unico economista della squadra di Putin che “crede nella cerchia di nemici che circonda la Russia”. Nel 2014 ha sostenuto l’annessione della Crimea. È noto che Belousov non ha prestato servizio nell’esercito. L’addetto stampa di Putin Dmitry Peskov, commentando la nomina di un economista alla carica di ministro della Difesa, ha affermato che sul campo di battaglia “vince chi è più aperto all’innovazione”. Ha osservato che il compito del ministro sarà quello di “adattare l’economia del blocco di sicurezza all’economia del Paese” – ora il bilancio militare si sta già avvicinando al livello degli anni Ottanta, il che “non è critico, ma (...) estremamente importante”. Peskov ha osservato che la “componente militare” del ministero è gestita dallo Stato Maggiore generale, e il suo capo Valery Gerasimov rimane in carica.
Nessuna notizia invece per ora sul futuro di Patrushev. Peskov si è limitato a dire che l’ex segretario del Consiglio di sicurezza sarà nominato in un’altra carica che sarà resa nota nei prossimi giorni. Putin ha proposto che il Consiglio della federazione lasci Sergei Lavrov a capo del Ministero degli Esteri, Vladimir Kolokoltsev a capo del Ministero dell’Interno, Alexander Kurenkov a capo del Ministero per le Situazioni di emergenza, Konstantin Chuychenko a capo della Ministero della Giustizia, Alexander Bortnikov a capo dell’Fsb, Dmitry Kochnev come direttore del Servizio federale di protezione, Sergei Naryshkin come Svr e Viktor Zolotov come direttore della Guardia nazionale della Federazione russa. Il capo della Camera dei conti sarà l’attuale vicecapo del Dipartimento di controllo dell’Amministrazione presidenziale Boris Kovalchuk. È il figlio dell’amico di Putin, Yuri Kovalchuk.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
Aggiornato il 13 maggio 2024 alle ore 14:30