“La palla è interamente nelle mani” di Israele. Così ha commentato lo svolgimento dei negoziati per una tregua la delegazione di Hamas, in viaggio dal Cairo dove si stanno svolgendo i colloqui. “La delegazione negoziatrice ha lasciato il Cairo in direzione di Doha. L’occupazione ha respinto la proposta avanzata dai mediatori e da noi accettata”, hanno aggiunto i portavoce del movimento palestinese. Gli sforzi dell’Egitto e di altri Paesi mediatori come Qatar e Stati Uniti “continuano ad avvicinare i punti di vista delle due parti”, ha spiegato l’emittente arabo Al-Qahera News, citando una fonte del Cairo. “Due giorni di negoziati” conclusi, in fin dei conti, con un nulla di fatto, mentre continuano i bombardamenti sulla Striscia da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf). E non solo.
In mattinata l’esercito israeliano ha portato avanti altre “operazioni mirate” nella parte orientale di Rafah, zona in cui da lunedì scorso è stata ordinata l’evacuazione dei civili verso il campo rifugiati di al-Mawasi. Inoltre, Tel Aviv avrebbe ripreso l’attività militare a Zeitoun, un quartiere di Gaza City, dove secondo fonti governative israeliane sarebbero rientrate alcune truppe di Hamas. “Le forze di difesa israeliane continuano operazioni precise nell’area di Zeitoun, nel sud di Gaza City, così come in aree specifiche della parte orientale di Rafah”, ha spiegato un comunicato dell’Idf.
“L’Italia è assolutamente contraria all’attacco israeliano a Rafah. Lo abbiamo sempre detto, anche in ambito G7”, ha dichiarato il vicepremier Antonio Tajani intervenendo a Giù la maschera su Rai Radio1. “Sosteniamo tutte le mediazioni in corso per il cessate il fuoco – ha continuato il titolare della Farnesina – vogliamo che sia aiutata la popolazione palestinese e c’è già il progetto italiano Food for Gaza. Chiediamo anche la liberazione degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas”, ha concluso il titolare degli Esteri italiano. Anche l’Onu ha condannato l’operazione di terra israeliana, definendo l’attacco a Rafah una “colossale catastrofe umanitaria” in fieri.
Nel frattempo, i carri armati dell’Idf hanno confermato la cattura dell’arteria principale di Rafah, che separa la parte orientale da quella occidentale della città. L’esercito israeliano avrebbe inoltre circondato il quadrante levante dell’agglomerato urbano, situato nel sud di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, sono diverse le testimonianze di “esplosioni e sparatorie quasi costanti nell’est e nel nord-est della città”. I combattimenti sono in atto.
Aggiornato il 10 maggio 2024 alle ore 17:28