Secondo un documento segreto del Ministero degli Esteri russo, Mosca sta elaborando piani per cercare di indebolire i suoi avversari occidentali, compresi gli Stati Uniti, e sfruttare la guerra in Ucraina per creare un ordine globale libero da quello che vede come il dominio americano. In un addendum riservato, recentemente trapelato, al “Concetto di politica estera della Federazione Russa”, approvato da Vladimir Putin il 31 marzo 2023, vengono chieste una “campagna informativa offensiva” e altre misure che abbracciano “la sfera politico-militare, economica, commerciale e psicologica dell’informazione” contro la “coalizione di Paesi ostili” guidata dagli Stati Uniti. “Dobbiamo continuare ad adattare il nostro approccio alle relazioni con gli Stati ostili”, si legge nel documento. “È importante creare un meccanismo per individuare i punti vulnerabili delle loro politiche esterne ed interne con l’obiettivo di sviluppare misure concrete per indebolire gli oppositori della Russia”, con buona pace per tutti quelli che invocano un dialogo con il Cremlino. Il documento per la prima volta fornisce la conferma ufficiale di quella che molti nell’élite di Mosca definiscono da tempo una guerra ibrida contro l’Occidente. La Russia sta cercando di sovvertire il sostegno occidentale all’Ucraina e di sconvolgere la politica interna degli Stati Uniti e dei Paesi europei, attraverso campagne di propaganda a sostegno delle politiche isolazioniste ed estremiste. Mosca sta anche cercando di rimodellare la geopolitica, avvicinandosi a Cina, Iran e Corea del Nord nel tentativo di spostare gli attuali equilibri di potere.
Il “Concetto di politica estera della Federazione Russa”, diffuso a marzo dello scorso anno, utilizzava un blando linguaggio diplomatico per chiedere “la democratizzazione delle relazioni internazionali”, “l’uguaglianza sovrana” e il rafforzamento della posizione della Russia sulla scena globale, arrivando ad affermare che “la Russia non si considera un nemico dell’Occidente e non ha cattive intenzioni nei suoi confronti”. La Russia – affermava il documento pubblico – spera che l’Occidente “si renda conto della mancanza di futuro nella sua politica conflittuale e nelle sue ambizioni egemoniche, e accetti le complicate realtà del mondo multipolare”. Ora che è possibile leggere anche l’addendum – che nelle intenzioni di Mosca avrebbe dovuto restare segreto – si può constatare come, in effetti, il Ministero degli Esteri russo, utilizzando un linguaggio molto più duro e schietto rispetto all’altro documento, affermi, senza tanti giri di parole, che l’esito della guerra della Russia in Ucraina “determinerà in larga misura i contorni del futuro ordine mondiale”. Una chiara indicazione che Mosca vede il risultato della sua invasione come indissolubilmente legato alle sue capacità di imporre la propria volontà a livello globale.
Del resto, il recente veto della Russia contro l’estensione del monitoraggio delle sanzioni da parte delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord sul suo programma di armi nucleari e missili balistici, ponendo di fatto fine a 14 anni di cooperazione, è stato un chiaro segnale che il lavoro contemplato nell’addendum classificato è già in corso. Nel documento trapelato di Mosca viene anche suggerito di alimentare il conflitto tra Stati Uniti e Cina su Taiwan per avvicinare Russia e Cina, nonché “intensificare la situazione in Medio Oriente attorno a Israele, Iran e Siria per distrarre gli Stati Uniti con i problemi di questa regione”. La Russia ha intensificato le sue campagne di propaganda e influenza negli ultimi due anni nel tentativo di minare il sostegno all’Ucraina. In questo contesto, ha cercato di creare un nuovo divario globale, con gli sforzi di propaganda russa contro l’Occidente che hanno avuto risonanza in molti Paesi di Medio Oriente, Africa, America Latina e Asia. Per Mikhail Khodorkovsky, uno degli esuli russi più critici nei confronti di Putin, non sorprende che la Russia stia cercando di fare tutto il possibile per indebolire gli Stati Uniti. “Per Putin è assolutamente naturale cercare di creare il maggior numero possibile di problemi agli Stati Uniti”, ha detto. “Lo scopo è eliminare gli Stati Uniti dal gioco e poi distruggere la Nato. Ciò non significa puntare a scioglierla, ma creare tra le persone la sensazione che la Nato non le stia difendendo”.
Il lungo stallo politico, che negli ultimi mesi aveva bloccato alla Camera dei rappresentanti Usa la votazione per la fornitura di ulteriori armi all’Ucraina, ha reso più facile per la Russia sfidare il ruolo globale di Washington. Per Khodorkovsky quegli americani che ritengono che non partecipando direttamente alla guerra in Ucraina, qualsiasi perdita non sarebbe una loro perdita, sbagliano. Una sconfitta per l’Ucraina, ha detto, “significa che molti smetteranno di temere di sfidare gli Usa e i costi per gli Stati Uniti non potranno che aumentare”. Malauguratamente per Mosca, lo scorso sabato, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato con 311 voti a favore e 112 contrari il pacchetto di aiuti esteri da 61 miliardi di dollari destinati all’Ucraina, superando mesi di disaccordo interno.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
Aggiornato il 22 aprile 2024 alle ore 16:01