L’attacco con i droni shahed di Mosca è stato “spregevole e cinico”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a proposito del raid aereo su Kharkiv durante il quale avrebbero perso la vita quattro persone, tre dei quali erano dei soccorritori ucraini. “Quando i soccorritori sono arrivati sul luogo dell’attacco, i terroristi hanno attaccato nuovamente. A seguito dell’attacco, quattro persone sono state uccise. Tra loro c’erano i nostri soccorritori: Vladyslav Lohinov, Serhii Baidalinov e Volodymyr Matiushenko. È rimasta uccisa anche una civile, Zoia Bondiukova”, ha aggiunto il capo di Kiev. Circa 350mila cittadini sono rimasti senza luce a Kharkiv, al buio dal raid notturno di Mosca. Lo ha affermato il Ministero dell’Energia ucraino, citato dalle agenzie di Kiev.
Nel giorno del 75° anniversario della Nato, il ministro degli Esteri ucraino è tornato a chiedere i sistemi di difesa Patriot all’Alleanza. “Non voglio rovinare la festa per l’anniversario della Nato ma la vita degli ucraini dipende dai missili Patriot, gli alleati ne hanno molti e noi ne abbiamo bisogno, questo sarà il mio messaggio principale di oggi”, ha esordito Dmytro Kuleba in apertura del Consiglio Nato-Ucraina. “Mi concentro sui Patriot – ha aggiunto il politico – perché sono gli unici in grado di intercettare i missili balistici russi”. Jens Stoltenberg ha rincarato la dose, ricordando agli alleati che “gli aiuti a Kiev non sono carità ma un investimento nella nostra sicurezza”. L’Ucraina sarà presto “un membro della Nato – ha ricordato il segretario generale dell’Alleanza atlantica – oggi discuteremo come rafforzare il nostro sostegno, creando un quadro di forniture più robusto e prevedibile, nonché equo” tra i membri della Nato, ha precisato Stoltenberg durante il Consiglio.
Nel frattempo, l’Energoatom ha riferito che la centrale nucleare di Zaporizhzhia “è sull’orlo di un altro blackout”. Lo ha riportato Ukrainska Pravda. Attualmente lo stabilimento è collegato al sistema energetico ucraino attraverso una sola linea di trasmissione, il cui funzionamento è stato ripristinato non molto tempo fa dal team di ingegneri energetici di Kiev. La notizia è stata confermata da Rafael Grossi – il direttore generale dell’Aiea – sul suo profilo X, dove ha sottolineato “i rischi per la sicurezza nucleare durante il conflitto”.
Aggiornato il 04 aprile 2024 alle ore 17:14