A due anni dall’invasione russa in Ucraina, Emmanuel Macron ha riunito a Parigi oltre venti leader occidentali nella Conferenza dei Paesi alleati per il sostegno all’Ucraina. Garantire la sicurezza collettiva di noi tutti, oggi e domani. È così che si potrebbe riassumere la conferenza dei Paesi alleati per il sostegno all’Ucraina organizzata dal presidente francese Emmanuel Macron all’Eliseo. Durante l’incontro si è deciso di concentrarsi su cinque aree chiave: difesa informatica, produzione congiunta di armi e munizioni in Ucraina, rafforzamento delle difese al confine ucraino-bielorusso, sminamento dei territori ucraini e difesa dei Paesi direttamente minacciati dalla Russia, come la Moldova. Macron ha anche annunciato la creazione di una nuova coalizione che fornirà all’Ucraina “missili e bombe a medio e lungo raggio per attacchi profondi”. Prima che avesse luogo il vertice di Parigi, il primo ministro slovacco Robert Fico aveva rilasciato una dichiarazione secondo cui alcuni Stati starebbero studiando la fattibilità di concludere accordi bilaterali per inviare i loro contingenti in Ucraina.
Il primo ministro slovacco, sottolineando che il suo Governo non intende offrire tale sostegno, non ha fornito dettagli su quali Paesi potrebbero prendere in considerazione accordi rilevanti o quali compiti tali truppe potrebbero svolgere in Ucraina. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’invio di truppe occidentali in Ucraina “non dovrebbe essere escluso in futuro” poiché l’invasione russa su vasta scala continua nel suo terzo anno. “Oggi non c’è consenso all’invio di truppe di terra, ma nulla può essere escluso. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedire alla Russia di vincere”, ha detto Macron. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha successivamente dichiarato che gli alleati della Nato stanno fornendo all’Ucraina un sostegno senza precedenti.
“Lo facciamo dal 2014 e abbiamo aumentato i nostri sforzi dopo l’inizio di un’invasione su larga scala. Ma non ci sono piani per stazionare truppe della Nato in Ucraina ora”. La Casa Bianca ha precisato che Washington non ha intenzione di inviare le sue forze di terra in Ucraina. Allo stesso tempo, l’amministrazione del presidente Joe Biden ha nuovamente invitato il Congresso ad approvare un disegno di legge in fase di stallo per un nuovo pacchetto di aiuti multimiliardari a Kyiv che fornirebbe alle truppe ucraine le armi e le munizioni di cui hanno bisogno per continuare la loro difesa. Macron ha rifiutato di specificare quali Paesi permetterebbero l’invio di truppe in Ucraina, dicendo che preferisce mantenere una certa “ambiguità strategica”. La proposta tuttavia non ha ricevuto consensi presso i partner europei. Germania, Gran Bretagna, Spagna, Polonia e Repubblica Ceca hanno preso le distanze da qualsiasi ipotesi di utilizzo di truppe di terra per partecipare alla guerra in Ucraina.
“Molte persone che dicono Mai, mai oggi sono le stesse che dicevano Mai carri armati, mai aerei, mai missili a lungo raggio due anni fa”, ha comunque evidenziato Macron. “Abbiamo l’umiltà di constatare che spesso siamo arrivati in ritardo di sei o dodici mesi”. Palazzo Chigi ha emesso un comunicato stampa in cui viene specificato che: “La conferenza organizzata a Parigi dal presidente Macron ha costituito l’occasione per riaffermare, con la partecipazione del viceministro Cirielli, il pieno impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina nella lotta a difesa della propria sovranità e integrità territoriale”. Nella nota del Governo italiano viene poi ricordato che “fin dall’aggressione russa di due anni fa vi è stata piena coesione di tutti gli Alleati nel supporto da offrire a Kyiv. Questo supporto non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o Nato”. Anche il portavoce Ue per la politica estera Peter Stano, nel corso del briefing quotidiano della Commissione con la stampa, ha sottolineato: “Siamo a conoscenza delle dichiarazioni pubbliche di alcuni Stati membri secondo cui si potrebbe considerare l’invio di truppe di terra in Ucraina. Questo non è stato discusso a livello Ue”.
Macron, nel corso della Conferenza di Parigi, ha evidenziato che c’è un cambiamento nella posizione della Russia: “Sta cercando di conquistare più territorio e ha gli occhi puntati non solo sull’Ucraina ma anche su molti altri Paesi, quindi la Russia rappresenta un pericolo maggiore”. Sottolineando che la sconfitta di Mosca è assolutamente essenziale per la pace e la sicurezza in Europa, il presidente francese ha quindi affermato che è necessario che l’Europa passi dalle parole ai fatti affinché vengano prese decisioni chiare per costruire un pilastro di difesa europeo indipendente dagli Stati Uniti. La questione è chiara: “È in gioco il futuro dell’Europa, quindi spetta agli europei decidere. Se altri vogliono unirsi e aiutare, fantastico, ma questo è solo un ulteriore vantaggio”, ha aggiunto Macron. Il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné, ha ritenuto opportuno chiarire che, in merito all’invio di militari in Ucraina, il presidente francese si riferiva all’invio di truppe per svolgere compiti specifici come aiutare nello sminamento, nella produzione locale di munizioni e nella difesa informatica. Parlando della situazione della guerra e degli aiuti dell’Occidente all’Ucraina, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato che la vittoria del suo Paese dipende dal sostegno del mondo, ricordando che, purtroppo, al momento, dei milioni di proiettili che l’Unione europea ha promesso ne è arrivato solo il 30 per cento. C’è dunque da auspicare che la Conferenza di Parigi possa segnare un cambio di passo nei confronti della Russia.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
Aggiornato il 28 febbraio 2024 alle ore 11:08