La Svezia ha superato l’ultimo ostacolo per diventare il trentaduesimo membro dell’Alleanza militare dopo che l’Ungheria ha tenuto un voto parlamentare per approvare il suo ingresso nella Nato. Negli ultimi anni, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spinto la Svezia ad abbandonare decenni di non allineamento militare e ad avvicinarsi alla più grande alleanza militare del mondo. Lo scorso venerdì, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, durante la conferenza stampa congiunta con il premier svedese Ulf Kristersson, aveva affermato che il suo Paese sta aprendo una nuova fase con la Svezia. Ieri Budapest ha finalmente ratificato la candidatura Nato di Stoccolma, a lungo ritardata, con il Parlamento che ha votato a favore della risoluzione con 188 voti favorevoli e 6 contrari. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che ha sempre mantenuto i contatti con Vladimir Putin nonostante le pressioni occidentali, ha bloccato per oltre 600 giorni l’approvazione della candidatura svedese.
Ora, tutti i membri della Nato hanno ratificato lo status di membro della Svezia. Una cerimonia di alzabandiera potrebbe essere prevista presso la sede della Nato a Bruxelles entro questa settimana, meno di un anno dopo l’adesione all’alleanza della Finlandia. Orbán ha dato il suo ultimo assenso quando il suo omologo svedese, Ulf Kristersson, è volato a Budapest e ha firmato un nuovo accordo militare con l’Ungheria. Nel corso di una conferenza stampa congiunta, tenutasi nella capitale ungherese, la Svezia ha promesso di vendere quattro nuovi aerei Gripen che si aggiungeranno ai 14 acquistati in precedenza dall’Ungheria. L’adesione della Svezia alla Nato è sicuramente un duro colpo per la Russia.
Mosca ha minacciato la Svezia e la Finlandia da quando hanno avviato il processo di adesione all’Alleanza. L’Occidente con questa adesione ha rafforzato la sua presa sul Mar Baltico, complicando una via di transito vitale per la marina russa. L’anno scorso l’ambasciata russa a Stoccolma ha definito la Svezia “un obiettivo legittimo per le misure di ritorsione della Russia”, mentre la Finlandia ha chiuso il confine con la Russia dopo aver riscontrato sforzi “sistematici” e “organizzati” da parte delle autorità russe per inviare migranti nei territori finlandesi. Kristersson lo ha definito un “giorno storico”, aggiungendo: “I parlamenti di tutti gli Stati membri della Nato hanno ora votato a favore dell’adesione della Svezia alla Nato. La Svezia è pronta ad assumersi le proprie responsabilità per la sicurezza euro-atlantica”. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha accolto con favore il voto del Parlamento ungherese, affermando: “L’adesione della Svezia ci renderà tutti più forti e più sicuri”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che tutti gli alleati trarranno beneficio dall’adesione della Svezia. “È positivo che oggi il Parlamento ungherese abbia approvato l’adesione della Svezia”, ha detto Scholz.
“Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime le sue congratulazioni al primo ministro svedese Ulf Kristersson nel giorno in cui il positivo voto del Parlamento ungherese apre la strada alla Svezia come 32° membro dell’Alleanza Atlantica. Con l’ingresso della Svezia, fortemente sostenuto fin dall’inizio dall’Italia, la Nato si rafforza a difesa della pace e della libertà sul continente europeo”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. Stoccolma si sta preparando a inviare in Lettonia un’unità meccanizzata composta da un battaglione tra i seicento e gli ottocento soldati e veicoli blindati pesanti. Questa forza farà parte della “Enhanced Forward Presence” della Nato, guidata dal Canada, e dovrebbe essere la prima linea di difesa contro una potenziale invasione russa dei Paesi baltici. Il battaglione svedese si unisce per sei mesi con un altro battaglione danese composto dallo stesso numero di soldati. Il campo in costruzione dovrebbe essere in grado di ospitare 1.200 soldati. Ancor prima di entrare nella Nato, la Svezia aveva già aderito a pieno titolo alle manovre militari “Steadfast Defender 2024”, nell’ambito della più grande esercitazione militare dell’Alleanza dai tempi della Guerra fredda, che sta mobilitando oltre 90mila soldati. L’esercitazione è iniziata a gennaio e finirà a maggio di quest’anno.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
Aggiornato il 27 febbraio 2024 alle ore 12:53