La situazione dei prigionieri politici a Cuba continua a destare preoccupazione, con un aumento significativo di incarcerazioni negli ultimi 12 mesi. L’aggiunta di 170 nuovi prigionieri politici ha portato il totale a 1.236, evidenziando una tendenza all’aumento della repressione e della disperazione nella Nazione. Inoltre, il 2024 inizia con l’ombra di una possibile escalation delle proteste popolari di massa, nonostante la mano dura del regime. La mancanza di una soluzione ibrida tra comunismo e capitalismo estremo da parte del governo cubano, insieme alla ritirata di misure economiche pseudo-liberali a causa del malcontento generale, sottolinea una crescente crisi politica ed economica nel Paese.
Tuttavia, mentre il popolo cubano affronta questa difficile realtà, la mancanza di intervento da parte dei leader internazionali, ad eccezione del Parlamento europeo, solleva interrogativi sulla responsabilità e sull’atteggiamento delle potenze regionali e globali di fronte a questa situazione critica. Prima fra tutte, la Spagna.
Solo nel mese di gennaio, 13 nuovi prigionieri sono stati inclusi nell’elenco dell’organizzazione Prisoners Defenders – che tiene il conto dei “criminali politici” a Cuba – mentre 10 prigionieri sono stati rilasciati dopo aver scontato la pena. Di particolare preoccupazione sono i minori detenuti, con 33 ancora inclusi nella lista, di cui 29 scontano una pena e 4 sono ancora sotto processo penale.
Le condizioni delle “Scuole di Formazione Integrale” – ovvero i centri penitenziari per minori – sono state denunciate dalle Nazioni Unite, evidenziando la detenzione di almeno 150 bambini di età inferiore ai 16 anni e 260 adolescenti tra i 16 e i 17 anni nelle carceri convenzionali ogni anno. Inoltre, 17 dei minori sono stati condannati per “sedizione”. Inoltre, il numero di donne prigioniere è attualmente di 114, inclusi diversi individui transgender, detenuti in base a condanne e sentenze politiche e di coscienza e incarcerati insieme agli uomini in condizioni di vita impossibili. Questi dati evidenziano un aumento preoccupante della detenzione politica e delle condizioni di detenzione a Cuba, sollevando gravi preoccupazioni per i diritti umani nel Paese.
Le condizioni di precriminalità
A Cuba, nel mese di gennaio 2024, oltre ai già individuati prigionieri politici legati all’attivismo e all’opposizione alle politiche governative da parte dell’Organizzazione, oltre 11mila civili – principalmente afro-cubani – sono stati condannati per “precriminalità” senza aver effettivamente commesso alcun reato.
Nonostante il regime affermi di non condannare più i detenuti per delinquenza preventiva, il nuovo Codice Penale non ha esentato le persone condannate per precriminalità e ha introdotto nuove modalità di attuazione di questa misura, mantenendo sostanzialmente la situazione invariata. Questa situazione non fa altro che aumentare l'allarme per la sopravvivenza dei diritti umani a Cuba, evidenziando un aumento preoccupante delle condanne senza reati commessi e della detenzione politica.
Nel nuovo Codice Penale del Paese castrista – in vigore dal 1 dicembre 2022 – l’Articolo 434.1 conferisce all’autorità competente del Ministero degli Interni il potere di ammonire coloro che compiono azioni “inclini al crimine o alla violazione dell’ordine sociale e costituzionale”. In più, tale monito può essere immediatamente convertito in una condanna penale grazie a nuovi articoli introdotti a tale scopo, come l’Articolo 189.3, che prevede fino a un anno di reclusione per il mancato rispetto di questi avvertimenti. Queste pene possono essere applicate a partire dall’adolescenza, a coloro che mostrano disaffezione per le politiche governative e vengono utilizzate per atti di repressione personale e abusi di potere locale, ideologico o politico. Il processo di polizia, noto come l’Atestado directo, trattata in modo sommario senza possibilità di difesa, consente di incarcerare sommariamente oltre 3.850 persone ogni anno senza alcuna possibile difesa, portando a un totale di 11mila persone condannate per la loro ipotetica “pericolosità antisociale precriminale” nella Cuba attuale. Mentre il mondo resta a guardare.
Aggiornato il 16 febbraio 2024 alle ore 11:16