Accordo su Ucraina e migranti al Senato Usa: respinto dallo speaker

Il Senato degli Stati Uniti ha preparato un accordo bipartisan che riguarda sia gli aiuti all’Ucraina che l’emergenza migratoria ai confini del Paese. I senatori stavano negoziando da mesi questa proposta, che ha collegato l’immigrazione clandestina – tema caro ai repubblicani che insistono da tempo su una maggiore sicurezza alle frontiere – con la richiesta della Casa Bianca di oltre 60 miliardi di dollari per Kiev. Ma oggi lo speaker della Camera – l’organo che in settimana avrebbe dovuto votare per ufficializzare l’accordo – ha respinto la proposta del Senato. Dopo che il presidente Joe Biden ha dichiarato di “sostenere fortemente” l’accordo bipartisan, il presidente della House of Representatives Mike Johnson ha deciso di porre il veto sulla proposta dei senatori democratici e repubblicani.

Il pacchetto “qualora arrivasse alla Camera, sarebbe già morto”, aveva dichiarato lo speaker qualche giorno fa, quando ancora la sua decisione di respingere la legge non era definitiva. “Questo accordo – ha spiegato Johnson tramite il suo profilo X – è forse anche peggio di quanto ci aspettassimo e non avvicinerà la fine della catastrofe al confine creata dal presidente”, ha continuato il presidente della Camera. Nessun pregiudizio, ma anche una campagna elettorale per le Presidenziali in vista.

E la “legislazione supplementare sulla sicurezza nazionale” – il nome dell’intesa del Senato – ha previsto 118,3 miliardi di dollari da spartire fra gli aiuti militari all’Ucraina (60 miliardi) e all’assistenza alla sicurezza di Israele (14,1 miliardi). Solo 20,2 miliardi di dollari sono stati destinati alla sicurezza delle frontiere degli Stati Uniti, accompagnati da diverse modifiche alle politiche sull’immigrazione. La sensazione è che, nell’anno in cui il Paese a stelle e strisce sarà chiamato a scegliere il suo 47° presidente, il Grand old party potrà accogliere una proposta sulla sicurezza nazionale solo e soltanto nel caso in cui sia enormemente a favore delle argomentazioni repubblicane.

Aggiornato il 05 febbraio 2024 alle ore 19:10