Le Isole Tuvalu saranno tra le prime realtà del Pacifico ad essere sommerse dal mare. Grazie ad accordi economici e migratori con l’Australia, le istituzioni dell’isola puntano a far sopravvivere la storia, la cultura e le caratteristiche geografiche della propria realtà grazie al Metaverso e alla cooperazione economica con l’Australia.
Tuvalu è uno Stato polinesiano dell’Oceano Pacifico composto da tre isole coralline e sei atolli: con i suoi ventisei chilometri quadrati complessivi è il quarto Stato più piccolo al mondo e con circa 12mila abitanti il secondo meno popolato. In linea d’aria, Tuvalu è a metà fra le Hawaii e l’Australia: una delle nazioni al mondo per cui gli effetti del cambiamento climatico rischiano di essere più catastrofici. Le istituzioni di Tuvalu continuano a chiedere attenzione da parte della Comunità internazionale per l’attuazione di politiche globali atte ad arginare i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare. Tra le prime azioni intraprese dalle istituzioni locali, una modifica della Costituzione approvata dal Parlamento per chiarire che la nazione manterrà la sua natura di Stato, anche senza un territorio fisico, preservando le prerogative di sovranità e l’importanza di tutelare e conservare il patrimonio culturale.
Nel 2021, il ministro degli Esteri, della Giustizia e delle Comunicazioni, Simon Kofe, registrò il suo video in collegamento con la conferenza dell’Onu sul clima (Cop26) con l’acqua fino al ginocchio (nella foto). L’immagine ebbe un importante risalto sulla stampa internazionale e Tofe la accompagnò con lo slogan: “Stiamo affondando”. Recentemente, il ministro Simon Kofe ha dichiarato che la nazione diventerà il primo Stato digitalizzato e ufficialmente riconosciuto nel Metaverso. L’annuncio è stato lanciato attraverso un video, girato dalla versione “digitale” dell’isolotto di Te Afualiku, uno dei primi territori dell’arcipelago destinati ad essere sommerso dall’acqua. Il video si conclude con una simulazione dell’isolotto nel Metaverso, annunciando come apparirà la copia virtuale del Paese nel Metaverso.
I primi effetti della crescita del livello dell’acqua sono già visibili a Tuvalu e hanno costretto popolazione e amministratori locali a fare piani radicali per il futuro. Da numerosi anni si lavora per creare una parte di territorio rialzata, al sicuro dal mare, ma anche per identificare nuovi territori dove ricollocare la popolazione, grazie alla cooperazione con l’Australia, cercando al tempo stesso di mantenere viva in qualche forma la cultura, le tradizioni e la storia della nazione. Nello scenario peggiore presentato dall’Intergovernmental panel on climate change – che prevede un aumento di emissioni costante e una temperatura in crescita dagli 1.4 gradi Celsius a 4.8 gradi Celsius entro la fine del secolo – nel 2050, il 50 per cento della capitale sarà sommersa da inondazioni quotidiane.
Isole come queste non sopravvivranno all’incremento delle temperature, all’aumento del livello del mare e alla siccità. Un allarme lanciato al mondo e alle Nazioni Unite sul concreto pericolo che vivono le realtà insulari in tutto il mondo a causa dell’innalzamento del livello del mare e ai cambiamenti climatici.
Aggiornato il 24 gennaio 2024 alle ore 15:58