Il giuramento di Javier Milei

“Giuro su dio e sulla patria di svolgere con lealtà e patriottismo la carica di presidente della nazione Argentina”: ecco le prime parole pronunciate dal nuovo Capo di Stato del Paese sudamericano, Javier Milei. Nella giornata di ieri il liberista che ha sorpreso tutti alle presidenziali si è ufficialmente insediato al Governo di Buenos Aires. Una vittoria, la sua, che conferma la voglia del popolo argentino di cambiare rotta dopo le Amministrazioni precedenti, che hanno trascinato la nazione in una profonda crisi economica e sociale. Come da copione, il presidente uscente Alberto Fernandez ha posto la fascia presidenziale sulle spalle di Milei, che ha promesso ai suoi concittadini “una nuova era di pace e prosperità”, con il suo Governo.

Non sono mancate le congratulazioni di diversi leader mondiali, tra i quali figura anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Buon lavoro a Javier Milei, insediatosi oggi alla Casa Rosada” ha esordito la premier sul suo profilo X. “L’Argentina è storicamente una nazione amica dell’Italia – ha ricordato Meloni – dove vive la più grande comunità di nostri connazionali allestero, con la quale intendiamo consolidare le nostre relazioni bilaterali e collaborare sui principali temi dellagenda internazionale”, ha concluso la nota del Capo di Stato.

Milei deve fare i conti con “la peggiore eredità” che un Governo abbia mai ricevuto in Argentina, che deve essere trasformata – il prima possibile – in un’era di “crescita e sviluppo, un’era di libertà e progresso”, ha dichiarato il neo-presidente in un discorso sui gradini del Congresso, davanti a una folla di sostenitori riuniti nello spazio adiacente al Palazzo. La situazione, però, non può migliorare da un momento all’altro. “Non ci sono i soldi, non c’è alternativa all’aggiustamento, non c’è alternativa allo shock”, ha esclamato il capo di Stato. “Nel breve termine la situazione peggiorerà, poi vedremo i frutti dei nostri sforzi”, ha aggiunto Milei. Serietà, voglia di lavorare e idee chiare, ecco i punti cardine esposti dal vincitore delle elezioni nel giorno di insediamento al potere in Argentina.

ZELENSKY ABBRACCIA MILEI

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è volato a Buenos Aires per la cerimonia di investitura del suo omologo argentino. Tra i due non sono mancati i segnali d’intesa, tra abbracci e congratulazioni. “È un nuovo inizio per l’Argentina e auguro al presidente Milei e a tutto il popolo argentino di sorprendere il mondo col loro successo”, ha scritto poi su Telegram il capo di Kiev, postando il video del suo scambio con il collega alle pendici del Palazzo del Congresso. “Sono sicuro che la cooperazione bilaterale tra Ucraina e Argentina continuerà ad espandersi”, ha concluso Zelensky.

Aggiornato il 11 dicembre 2023 alle ore 15:50