Terrorismo in Francia, paura per le Olimpiadi

Dopo l’attentato nei pressi della Torre Eiffel, in Francia si è tornato a parlare del problema sicurezza. L’attacco jihadista all’arma bianca – dove ha perso la vita un uomo e altre due sono rimaste ferite – avvenuto nel cuore di Parigi, presumibilmente per mano di un ex detenuto che avrebbe dichiarato di far parte dello Stato islamico (Isis), ha messo in allerta le autorità francesi. Inoltre, il fatto che questi attimi di violenza si siano consumati a otto mesi dall’inizio delle Olimpiadi 2024, ha portato il Governo francese a riunire un vertice d’emergenza per discutere della sicurezza interna del Paese.

La paura che questa nuova “ondata jihadista” possa mettere a repentaglio i Giochi di Parigi 2024, è concreta, e il fatto che l’accoltellamento sia avvenuto proprio nell’area che ospiterà le Olimpiadi quest’estate ha tolto il sonno alle forze dell’ordine della capitale transalpina. L’attentatore Rajabpour-Miyandoab aveva già scontato quattro anni di carcere per aver pianificato un attentato nel 2016 nel quartiere parigino La Dèfense, e fino all’aprile di quest’anno era stato monitorato dai medici per via della sua precaria salute mentale. Sul perché della cessazione di queste rilevazioni e sulla mancata prevenzione sanitaria, si deve interrogare l’Esecutivo francese. Probabilmente, l’attacco di sabato si sarebbe potuto evitare. E sulla questione ha puntato il dito il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, sollecitando le autorità “a richiedere un’ingiunzione di cure” per una persona radicalizzata, monitorata per disturbi psichiatrici, perché è meglio prevenire che leccarsi le ferite.

Il rischio già latente di attentati, ha spinto il vicepresidente della regione parigina Île de France Frédéric chenard a suggerire un “piano b”, ha dichiarato l’uomo a Franceinfo. Dal 2012, in Francia gli attacchi terroristici collegati all’Isis hanno causato la morte di 273 persone e il ferimento di 1.200, soprattutto nel biennio 2015-2016, quando è stato appurato che gli attentati jihadisti venivano compiuti da gruppi organizzati e non da singoli individui radicalizzati. Anche se, la teoria dei “lupi solitari”, lascia il tempo che trova.

Aggiornato il 04 dicembre 2023 alle ore 15:24