Destra liberale, propulsione imprenditoriale e una notte storica: “Inizia la ricostruzione dell’Argentina”. Javier Milei è il nuovo presidente. Al ballottaggio supera in maniera netta il suo avversario, il peronista Sergio Massa. Per farsi un’idea, basta dare un’occhiata alle percentuali: con il 99,26 per cento delle urne scrutinate, Milei ottiene il 55,69 per cento dei voti, Massa invece totalizza il 44,31 per cento. Il distacco è abissale: quasi 12 punti. Il candidato di La Libertad Avanza fa il vuoto nell’entroterra del Paese, soprattutto nelle province di Mendoza (71 per cento dei voti) e Córdoba (74,14 per cento), andando oltre le previsioni dei sondaggi. Incassato il successo, Milei annuncia: “Iniziamo a voltare la pagina della nostra storia, riprendiamo il cammino che non avremmo mai dovuto perdere. Finisce il modello dello Stato che impoverisce e benedice solo alcuni mentre la maggioranza degli argentini soffre. Torniamo ad abbracciare l’idea della libertà”. Non solo: “Sappiamo che ci sono persone che resisteranno per mantenere i loro privilegi. Saremo implacabili: dentro la legge tutto, fuori la legge niente”.
Milei assumerà il nuovo incarico il 10 dicembre. Intanto, ricorda che le sfide più urgenti da affrontare sono inflazione, povertà, insicurezza, miseria. Una situazione “drammatica”, dove non c’è alcun spazio per la gradualità e le “mezze misure”. Allo stesso tempo, spiega che il Paese ha davanti a sé un futuro che è “liberale”. Con il sogno di diventare una “potenza mondiale”. Massa, ancor prima dell’annuncio ufficiale dei risultati finali, ammette la sconfitta: “È stata una campagna lunga, e a tratti difficile. L’Argentina ha un sistema forte, solido, che rispetta sempre i risultati. Ovviamente i risultati non sono quelli che aspettavamo. Mi sono felicitato con Milei che è il presidente che gli argentini hanno scelto per i prossimi quattro anni”.
“Congratulazioni. Sono fiero di te. Trasformerai il tuo Paese e renderai l’Argentina di nuovo grande” sono le parole a caldo dell’ex inquilino della Casa Bianca, Donald Trump. Per il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, queste elezioni rappresentano una “testimonianza delle istituzioni elettorali e democratiche dell'Argentina”. In più, aggiunge che gli Stati Uniti “non vedono l’ora di lavorare con il presidente eletto Milei e il suo Governo su priorità condivise”. “Congratulazioni e buon lavoro al nuovo presidente dell’Argentina Milei” anche da parte del vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini.
Conversazione telefonica tra il il capo di Stato dell’Argentina, Alberto Fernández, e Javier Milei. Oltre le congratulazioni di rito, in agenda il primo impegno, ovvero l’incontro per avviare la transizione del nuovo Esecutivo. Secondo quanto appreso, l’idea è quella di individuare una squadra che possa portare avanti le trattative per i prossimi venti giorni. Come indicato dal canale Tn, l’appuntamento tra i due potrebbe esserci entro mercoledì.
Aggiornato il 21 novembre 2023 alle ore 09:57