L’escalation della repressione dei diritti umani in Algeria è fonte di grave preoccupazione per l’Unione europea. In una lettera inviata all’alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, un gruppo di eurodeputati di diversi schieramenti politici ha denunciato la “gravissima crisi dei diritti umani” nel paese nordafricano.
La lettera, datata 14 novembre 2023, cita una serie di casi recenti che testimoniano la sistematica eliminazione della libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione in Algeria: la condanna a morte del giornalista Abdou Semmar, direttore del media online Algérie Part, per accuse di spionaggio e per la diffusione di false informazioni; la condanna a cinque anni di carcere del giornalista Ihsane El Kadi per i suoi articoli di critica alle autorità; la condanna in contumacia a 10 anni di carcere della dottoressa Amira Bouraoui, oppositore franco-algerino e figura di primo piano nel movimento Hirak.
La richiesta degli eurodeputati arriva in un contesto “in cui una coalizione di 15 gruppi per i diritti umani ha già invitato le autorità algerine a cessare il loro attacco alla libertà civica e a garantire alle organizzazioni indipendenti la capacità di operare senza indebite restrizioni”. Il documento contesta il rinvio da parte del regime algerino dell’invito al Relatore Speciale delle Nazioni Unite a visitare il Paese e ad incontrare organizzazioni della società civile, sindacati e attivisti per i diritti umani. Il rinvio, avvenuto l’anno scorso, è l’ottavo di questo tipo dal 2011, aggiunge la lettera, sottolineando che ciò avviene in concomitanza con “un’escalation nella repressione delle libertà fondamentali, in particolare i diritti di associazione e riunione pacifica”. “Infine, questa importante visita ha avuto luogo lo scorso settembre”, viene aggiunto nella lettera.
Anche in passato alcuni eurodeputati hanno ritenuto il regime algerino responsabile dell’ostruzione dei manifestanti e della detenzione di attivisti. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno condiviso lo stesso sentimento nel febbraio di quest’anno, quando la relatrice speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Mary Lawlor, ha commentato la decisione dell’Algeria di sciogliere la Lega algerina per la difesa dei diritti umani e il raduno di azione giovanile. “Gli atti di intimidazione, silenzio e repressione contro il movimento per i diritti umani devono finire”, ha affermato, sottolineando che la decisione di sciogliere l’associazione per i diritti umani riflette “un’allarmante repressione nei confronti delle organizzazioni della società civile”.
Le autorità algerine hanno inoltre sciolto la Lega algerina per la difesa dei diritti umani (Laddh), la più antica organizzazione per i diritti umani in Algeria, nonché la Rassemblement Actions Jeunesse (Raj), un’associazione leader. Almeno due partiti politici – il Partito Socialista dei Lavoratori (Pst) e il Movimento Democratico e Sociale (Mds) – sono stati sospesi, e due media indipendenti, Radio M e Maghreb Émergent, sono stati chiusi.
Gli eurodeputati hanno condannato la violazione da parte dell’Algeria dei principi dell’Accordo di associazione Ue-Algeria, che stabilisce come essenziale il rispetto dei diritti umani. Hanno chiesto a Josep Borrell di intraprendere un’azione diplomatica urgente per sollecitare il governo algerino a porre fine alla repressione e a ripristinare lo Stato di diritto.
In seguito alla lettera degli eurodeputati, l’Unione europea ha annunciato che invierà una missione di alto livello in Algeria per discutere della situazione dei diritti umani. La missione, guidata dall’inviato speciale dell’Ue per il Mediterraneo meridionale, Emanuela Del Re, si svolgerà a metà dicembre 2023.
La missione è una risposta alla crescente pressione dell’Ue sull’Algeria per porre fine alla repressione. L’Ue ha già sospeso le discussioni sull’aggiornamento dell’Accordo di associazione con l’Algeria, e sta valutando ulteriori misure punitive se il governo algerino non dovesse migliorare la situazione dei diritti umani.
La repressione in Algeria è una grave preoccupazione per l’Unione europea. L’Ue ha un interesse strategico a promuovere i diritti umani e la democrazia in Algeria, un paese che è un importante partner economico e energetico. La missione di alto livello in Algeria è un passo importante per affrontare questa crisi.
Aggiornato il 17 novembre 2023 alle ore 11:39