Come Hubert Seipel ha elogiato il Cremlino per “30 denari”

Per anni, dopo l’annessione della Crimea, gli spettatori del canale televisivo tedesco Ard e della sua affiliata Ndr hanno assistito a quella che si è rivelata essere solo la vergognosa narrazione pro-Russia di un “giornalista” pagato dal Cremlino. Secondo un’indagine appena pubblicata, l’eminente giornalista televisivo tedesco Hubert Seipel ha ricevuto centinaia di migliaia di euro da Mosca per i suoi libri su Vladimir Putin. Seipel è diventato così il primo giornalista occidentale di cui sia stato documentato il finanziamento segreto da parte del Cremlino. Davvero un duro colpo al mondo dell’informazione. Una notizia difficile da digerire. Hubert Seipel, che ha partecipato a talk show sulla televisione tedesca, spiegando a tutti le complessità della politica russa? Hubert Seipel, che ha viaggiato in lungo e in largo per la Russia ed è considerato un esperto e un’autorità indiscussa su questioni relative a “cosa vuole Putin”? Un giornalista che ha ricevuto numerosi premi in Germania per la sua profonda comprensione della situazione in Russia e per l’abilità dimostrata nel riferirla? Hubert Seipel, che ha rilasciato diverse interviste a Putin trasmesse dalla televisione tedesca e ha plasmato l’opinione pubblica sul presidente russo? Eppure è così.

I giornalisti del secondo canale della televisione tedesca Zdf e della rivista Der Spiegel hanno rivelato fatti rilevanti di un indagine riservata di Cipro, condotta in collaborazione con il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij). Nel corso delle indagini sono stati analizzati numerosi documenti per svelare le frodi finanziarie avvenute a Cipro. All’inchiesta hanno preso parte più di 270 giornalisti di 69 organi di stampa, tra cui il quotidiano americano Washington Post, il britannico Guardian, il francese Le Monde, l’austriaco Standard, l’emittente austriaca Orf e la casa editrice svizzera Tamedia. I risultati dell’indagine condotta dai media tedeschi sono stati mostrati martedì sera nel programma Frontal della Zdf. Lo scandalo è stato ancor più sconvolgente in quanto l’emittente Ard fa parte del servizio pubblico televisivo tedesco, che si finanzia con i canoni di abbonamento dei cittadini e mira a fornire loro un’informazione obiettiva e indipendente. Lo scandalo ha coinvolto anche l’emittente Ndr (North German Broadcasting), affiliata della Germania occidentale della Ard, fino ad ora considerata un baluardo del panorama dei media liberi in Germania. Dall’indagine è emerso che Seipel ha firmato un “accordo di sponsorizzazione” con una società di proprietà di Alexei Mordashov, che è soggetto a sanzioni dell’Ue dal 2022 in quanto persona vicina a Vladimir Putin. Mordashov è uno dei più grandi imprenditori russi, un miliardario, meglio conosciuto come direttore generale della società Severstal (fino al 2014), presidente del Consiglio di amministrazione di Jsc Power Machines.

Mordashov aveva anche beni in Germania: prima di essere sottoposto a sanzioni, era proprietario di un grosso pacchetto di azioni della compagnia di viaggi Tui Group che poi, secondo i giornalisti investigativi, ha rapidamente venduto a sua moglie. Formalmente, il denaro ricevuto da Seipel avrebbe dovuto essere utilizzato per scrivere un libro “sull’atmosfera politica nella Federazione Russa”. Nell’originale, l’accordo firmato per il progetto di creazione del libro si chiamava Deed of Sponsorship. Dai documenti risulta che Seipel avrebbe dovuto ricevere 600mila euro. Tali compensi per la scrittura di libri sono considerati una rarità assoluta in Germania, a meno che l’autore, ovviamente, non sia una stella riconosciuta della letteratura mondiale. Il libro è stato finanziato dalla De Vere Worldwide Corporation, con un indirizzo nelle Isole Vergini britanniche nei Caraibi. I documenti confermano che l’azienda appartiene a Mordashov. Attraverso il “sostegno dell’autore” si intendeva fornire al grande pubblico informazioni sullo “sviluppo politico e storico” della Russia. Inoltre, il contratto garantisce il “supporto organizzativo” all’autore durante la sua ricerca in Russia.

In precedenza, le immagini di Seipel che guardava confidenzialmente Putin negli occhi erano considerate una prova della sua abilità giornalistica e della capacità di parlare a cuore aperto con l’intervistato. Ora assumono un significato completamente diverso, alla luce del “supporto” ricevuto da parte della società di Mordashov. Ma le cose vanno ancora peggio: Seipel ha firmato più di un accordo nel 2018. I documenti menzionano che un accordo simile è stato concluso nel 2013. Il risultato non tardò ad arrivare. Nel 2015 la famosa casa editrice di Amburgo Hoffmann und Campe ha pubblicato il primo libro di Seipel, “Putin. Una visione interiore del potere”. Nel 2021 la stessa casa editrice ha pubblicato il libro Il potere di Putin. Perché l’Europa ha bisogno della Russia. Su richiesta dei giornalisti di Zfd e Der Spiegel, la casa editrice Hoffmann und Campe e l’emittente televisiva Ndr hanno dichiarato di non essere a conoscenza del finanziamento russo di Seipel e hanno promesso di “verificare la possibilità di un procedimento giudiziario”. Il canale televisivo Ard e la parte russa, tra cui Alexey Mordashov e il servizio stampa del presidente Putin, hanno rifiutato di commentare. In questo caso l’Ard ha fatto riferimento alla risposta della controllata Ndr. Anche l’editore Hoffmann und Campe ha dichiarato alla Zdf e allo Spiegel di non sapere nulla del fatto che il Cremlino abbia finanziato la scrittura dei libri. Come ha reagito lo stesso Hubert Seipel? Contattato dalla Zdf, ha confermato di aver ricevuto “supporto tramite Mordashov”. Tuttavia, secondo lui, l’uomo d’affari “non ha avuto alcuna influenza sul contenuto dei libri”.

In una spiegazione dettagliata fornita ai media tedeschi, Seipel contesta categoricamente che il finanziamento dell’azienda di Mordashov abbia avuto qualche influenza sulla sua neutralità. L’accordo, concluso nel marzo 2018, stabilisce chiaramente le responsabilità del beneficiario. In particolare si legge: “L’autore scriverà un libro sulla situazione politica nella Federazione Russa, che dovrebbe essere pubblicato nel 2019”. Si sottolinea inoltre che “lo sponsor desidera sostenere lo sviluppo del progetto”. Il contratto infatti sottolinea che l’autore “non ha alcun obbligo nei confronti dello sponsor rispetto al progetto del libro o alla sua realizzazione, né in termini di contenuto, né di composizione, né altro”. Tuttavia, a giudicare dall’approccio di “comprensione” nei confronti delle politiche del presidente russo prima dell’annessione della Crimea e della guerra su vasta scala in Ucraina, caratteristico della produzione di Seipel, i finanziamenti hanno influenzato i doveri dell’autore. In ogni caso, ora sarà difficile per qualsiasi lettore liberarsi di questa sensazione.

 (*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza

Aggiornato il 16 novembre 2023 alle ore 11:10