La Russia starebbe usando dei prigionieri di guerra in prima linea

L’agenzia di stampa moscovita Ria Novosti ha riferito che diversi prigionieri di guerra ucraini (Pow) sarebbero stati inviati a combattere in prima linea proprio contro Kiev. I nuovi soldati di Mosca avrebbero giurato fedeltà alla Russia quando si sono uniti al battaglione Bohdan Khmelnytsky – la prima unità formata da soldati ucraini catturati – che sarebbe entrata in servizio alla fine di ottobre. Nel frattempo, però, l’Associated press ha riferito di non essere in grado di confermare – almeno per il momento – la veridicità di ciò che ha dichiarato Ria Novosti. Ma l’agenzia russa ha perfino fatto girare sul suo canale Telegram dei video in cui i Pow ucraini giurerebbero fedeltà alla bandiera nemica. Uno di questi prigionieri avrebbe dichiarato: “Abbiamo già prestato giuramento al popolo ucraino, ma non abbiamo tradito il popolo ucraino, il popolo ucraino è ora ostaggio del regime criminale di Kiev. Il popolo ucraino e il popolo russo sono un tutt’uno”. Da notare che il titolo del battaglione è ispirato al nome di un nobile medievale russo, un eroe nazionale che nel XV secolo ha portato diverse parti dell’Ucraina sotto il controllo di Mosca.

Gli esperti di guerra e di geopolitica, alla luce di queste notizie, hanno affermato che l’eventuale utilizzo di prigionieri di guerra nel proprio esercito metterebbe il Cremlino in totale violazione delle Convenzioni di Ginevra relative al trattamento dei Pow. Infatti, il nemico imprigionato non dovrebbe mai essere esposto al combattimento o al lavoro in condizioni malsane o pericolose, poco importa se coercitive o meno. Una ricercatrice di Human Rights Watch, Yulia Gorbunova, ha spiegato al Guardian che “uno scenario in cui la decisione di un prigioniero di guerra possa essere presa veramente volontariamente, data la situazione di custodia coercitiva” è altamente difficile da immaginare. Secondo il Kyiv Post i Pow ucraini andranno a combattere nel Donetsk, dove l’esercito di Mosca sta intraprendendo combattimenti molto pesanti, che sono costati al Cremlino molte perdite di uomini e mezzi.

Aggiornato il 10 novembre 2023 alle ore 19:35