Attacco a Bruxelles, torna la paura in Europa

Gli spari in centro. Due i morti. Terrore a Bruxelles ieri sera, sangue nella capitale dell’Unione europea. Le vittime sono due tifosi svedesi giunti in Belgio per assistere alla partita della nazionale scandinava contro i padroni di casa (il match è stato poi annullato per motivi di sicurezza, con le squadre che non sono rientrate dopo l’intervallo). Il presunto autore dell’attentato, Abdesalem Lassoued, 45 anni, è deceduto a seguito delle ferite riportate nello scontro a fuoco con la polizia, come confermato dal portavoce della procura federale belga. E in Europa torna la paura. Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, arrivando al Consiglio Ecofin in Lussemburgo, ha notato: “Vorrei esprimere le mie condoglianze alle famiglie delle vittime dell’attentato terroristico a Bruxelles, solidarietà alla Svezia, alle autorità belghe. Il terrorismo non prevarrà”. Come indicato dal sito La Dernière Heure altre due persone risulterebbero ricercate. Intanto, in città l’allerta è massima. “Le misure di sicurezza restano attualmente in vigore: maggiore vigilanza e rafforzamento della presenza visibile della polizia”. Così ha scritto su X il Centro di crisi nazionale del Belgio. Il Consiglio musulmano del Belgio, organismo rappresentativo della comunità islamica belga, ha condannato l’attentato di Bruxelles. Caos allo stadio Heysel: 35mila persone sono rimaste nell’impianto, prima dell’evacuazione.

Secondo una prima ricostruzione, poco dopo le 19 di ieri un uomo con indosso un giubbotto arancione, armato di kalashnikov, ha aperto il fuoco prima nell’atrio di un edificio e poi contro un taxi. Infine, sarebbe fuggito a bordo di uno scooter. Il tutto dalle parti di Place Sainctelette, tra Boulevard d’Ypres e Boulevarddu Ninième de ligne. Alcune fonti di polizia, citate dai media locali, hanno rivelato che l’uomo avrebbe urlato “Allah Akbar”. È il caos. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha commentato: “Il cuore dell’Europa è colpito dalla violenza. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime dell'attentato mortale nel centro di Bruxelles. Il mio sostegno alle autorità belghe e ai servizi di sicurezza che monitorano la situazione”. Il sindaco di Bruxelles, Philippe Close, ha avvertito: “Dopo la sparatoria a Bruxelles, i servizi di polizia si stanno mobilitando per garantire la sicurezza dentro e intorno alla nostra capitale in collaborazione con il ministro degli Interni”. Una nota di Palazzo Chigi ha fatto sapere: “Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue con preoccupazione le notizie sull’attentato compiuto a Bruxelles, nel cuore dell’Europa. L’Italia condanna con decisione ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, ed esprime il più profondo cordoglio per le vittime e per le loro famiglie”.

È caccia all’uomo. In un video su Facebook, il presunto attentatore ha rivelato di aver “vendicato i musulmani” e di essere “un mujahid dell’Isis”. Sono cominciate così le perquisizioni nel quartiere di Schaerbeek, dove risiederebbe il 45enne di origine tunisina. Allo stesso tempo, sono emersi dei particolari legati a Abdesalem Lassoued. Nicole de Moor, segretaria di Stato del Belgio per l’asilo e la migrazione, nel corso di una conferenza stampa a ha ammesso che l’uomo si era visto respingere la domanda di asilo e che in seguito “era sparito dai radar” delle autorità belghe: “Aveva presentato una domanda di asilo nel nostro Paese nel novembre 2019. Ha ricevuto una decisione negativa nell’ottobre 2020 e poco dopo è scomparso dai radar. È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un’intercettazione all’Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l’ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato emesso”. Tra le altre cose, il sospetto sarebbe stato ripreso in un video che nel 2021 è stato girato a Genova. Una foto pubblicata sul suo profilo Facebook lo ha ritratto in Piazza Della Vittoria, forse durante un soggiorno mentre si dirigeva in Francia.

Agli investigatori, adesso, il compito di ricostruire i pezzi del puzzle. Più che altro, dovranno capire se ci possa essere una possibile cellula terroristica dietro all’attacco avvenuto a Bruxelles. D’altro canto, le istituzioni dell’Ue hanno “innalzato il livello di allerta”. Al personale, in sostanza, è stato indicato di lavorare da casa, misura da cui è escluso il personale critico ed essenziale. Non solo: l’orario di apertura degli edifici sarà dalle 7 alle 17. Chiusi i parcheggi per tutti veicoli (escluse le auto di servizio e del personale critico ed essenziale). Le riunioni non urgenti sono state rinviate oppure saranno effettuate online. I visitatori non potranno accedere agli edifici.

Aggiornato il 17 ottobre 2023 alle ore 16:09