Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha presentato in anteprima le questioni che i ministri della Difesa della Nato discuteranno nel vertice di due giorni a Bruxelles. Il sostegno all’Ucraina, il rafforzamento della deterrenza e della difesa, le operazioni e missioni della Nato e la situazione in Medio Oriente, saranno al centro della riunione dei ministri della Difesa alleati. A lui si è unito il presidente ucraino Zelenskyy, che si trova al quartier generale della Nato per prendere parte alla riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina guidato dagli Stati Uniti, insieme a più di 50 Paesi. Il segretario generale ha detto al presidente Zelenskyy che “la vostra lotta è la nostra lotta, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza e i vostri valori sono i nostri valori. E saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Ha indicato che “rafforzeremo ulteriormente le nostre relazioni e aiuteremo l’Ucraina a procedere verso l’adesione alla Nato”.
I ministri della Difesa alleati si sono incontrati il pomeriggio dell’11 ottobre con il loro omologo ucraino, il ministro Umerov, nel Consiglio Nato-Ucraina per discutere la situazione in Ucraina e il continuo sostegno della Nato. I dibattiti di giovedì 12 ottobre 2023 si concentreranno su deterrenza e difesa. I ministri faranno il punto sul lavoro in corso per finanziare ed esercitare i robusti piani di difesa concordati dai leader alleati al vertice di Vilnius. Riguarderanno inoltre le missioni e le operazioni della Nato, anche in Kosovo e Iraq, e discuteranno dei recenti danni alle infrastrutture sottomarine tra Estonia e Finlandia. Riguardo a questo incidente, il segretario generale ha affermato che “la cosa importante ora è stabilire cosa è successo e come ciò sia potuto accadere. Se si dimostrasse che si tratta di un attacco deliberato alle infrastrutture critiche della Nato, allora si tratterebbe ovviamente di un attacco serio, ma incontrerà anche una risposta unita e determinata da parte della Nato”.
I ministri della Difesa si confronteranno anche sulla situazione in Medio Oriente dopo gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, partner della Nato. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant informerà gli alleati della Nato sulla risposta di Israele. Il presidente Zelenskyy, rivolgendosi al Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, noto come “riunione di Ramstein”, ha espresso la sua gratitudine a tutte le nazioni per il loro instancabile lavoro e per le forti decisioni congiunte che hanno preso. Ha delineato la visione ucraina e le esigenze di difesa prioritarie con l’avvicinarsi dell’inverno.
“Lunedì prossimo – ha detto Zelenskyy – segnerà il 600° giorno della nostra resistenza all’aggressione su vasta scala della Russia e oggi nessuno può dire con certezza per quanti giorni ancora dovremo difendere la nostra indipendenza e identità. Ma possiamo già affermare con certezza alcune cose. Primo: Putin non riuscirà ad ottenere l’Ucraina. Secondo: la Russia non può permettersi una nuova corsa agli armamenti. Terzo: la democrazia può vincere questa battaglia. È necessario non solo per il nostro Paese, ma per ogni nazione, per il mondo intero. Il tempo in cui viviamo non è il tempo della schiavitù delle nazioni. Le ambizioni di Mosca non si sono mai limitate all’Ucraina. E noi tutti vogliamo che tali ambizioni vengano sconfitte in Ucraina, il prima possibile, in modo da non dover cercare proiettili e carri armati per altri Paesi in Europa, Asia o Africa che il dittatore russo potrebbe cercare di conquistare o di ridurre in rovina nel suo folle impero o zona di influenza”.
In particolare, il presidente ucraino ha aggiunto: “Conoscete tutti i principi di una difesa efficace: non lasciare al nemico la possibilità di riposarsi, riprendersi o scegliere altre tattiche. La Russia ha perso l’iniziativa. Stiamo facendo pressione su questo. La nostra difesa e la nostra controffensiva sono difficili, ma il coraggio ucraino e il vostro sostegno determinano ciò che sta accadendo sul campo di battaglia e, soprattutto, cosa dovrà accadere”. La flotta russa del Mar Nero sta sfuggendo ai droni e missili navali ucraini. La Russia non può gestire questa guerra da sola. Ha bisogno dell’Iran e della Corea del Nord. Tuttavia, “la Russia dispone ancora – ha detto Zelenskyy – di risorse sufficienti per fomentare i conflitti e trasformarli in tragedie su vasta scala. Ciò sta accadendo nel Sahel e può accadere in modo ancora più doloroso in Israele e in Medio Oriente. Non dobbiamo permettere che ciò accada. Possiamo prevenirlo! Dobbiamo esercitare una pressione ancora maggiore affinché l’aggressore russo si indebolisca più rapidamente e non abbia il tempo di adattarsi alla nostra pressione. Dobbiamo assicurarci che la Russia si diriga verso la sconfitta e non tenti nemmeno di rivendicare altro”.
Lo scorso inverno la Russia ha voluto trasformare il freddo in un’arma contro l’Ucraina distruggendo le sue centrali elettriche e la rete di approvvigionamento. Il presidente ucraino si è detto grato a ogni Paese che ha aiutato l’Ucraina sia con sistemi di difesa aerea sia con attrezzature energetiche, sottolineando, al contempo, che il prossimo inverno la Russia cercherà nuovamente di colpire le infrastrutture critiche del suo Paese. “La difesa aerea – ha detto Zelenskyy – è una parte significativa della risposta alla domanda su quando finirà giustamente questa guerra per l’Ucraina. La protezione del cielo è la garanzia che ci sarà una vita normale nelle città, nell’economia, nel funzionamento dei nostri corridoi nel Mar Nero e nella regione del Danubio. Garantirà che i jet russi non si avvicinino ai nostri confini e risolverà il problema delle bombe guidate russe. Abbiamo tutti bisogno di questo tipo di spinta adesso. Un passo avanti nella nostra difesa. La difesa aerea, per l’Ucraina, è di vitale importanza. Per la Russia sarà il fallimento della sua strategia chiave: la strategia del terrore, cosa le rimarrà se non questo? Abbiamo bisogno che i bambini possano studiare nelle scuole, non online. E abbiamo bisogno che le persone vivano non solo tra un allarme aereo e l’altro, ma in base ai loro piani, per giorni, settimane e mesi. Quando ciò accadrà, milioni di nostri cittadini inizieranno a tornare dall’estero”.
“Noi siamo al fianco dell’Ucraina, è importante per tutta la Nato. Mobiliteremo più supporto” per Kyiv. Così il segretario generale Jens Stoltenberg in un punto stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. “La battaglia dell’Ucraina è la nostra, vi aiuteremo finché sarà necessario”, ha aggiunto. Nel corso del suo intervento al Gruppo di contatto alla Nato, il segretario alla Difesa Usa Lloyd J. Austin III ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kyiv da 200 milioni. Nel pacchetto è compresa, tra l’altro, la fornitura di missili Aim-9 Sidewinder a corto raggio, munizioni per i razzi Himars e missili anticarro Tow. Terroristi come Putin o Hamas cercano di tenere in ostaggio nazioni libere e democratiche. La vittoria richiede pazienza. Richiede un supporto costante e continuo. Dobbiamo fare i passi giusti. Sono quei passi che consentiranno di salvare vite umane.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
Aggiornato il 12 ottobre 2023 alle ore 16:13