L’intelligence militare russa utilizza una compagnia militare privata fittizia per reclutare persone per la guerra in Ucraina. Sotto la guida della direzione principale dello Stato maggiore generale delle Forze armate (Gru) – il servizio di intelligence militare russo – è stata fittiziamente creata una Compagnia militare privata (Pmc) denominata Redut che comprende almeno 20 formazioni armate, per un totale di alcune decine di migliaia di persone. Circa un anno fa, quattro appartenenti alle forze di occupazione russe vennero arrestati dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu) nella Regione di Kharkiv liberata. Ruslan Kolesnikov, classe 1968, Mikhail Ivanov, classe 1977; Maksim Volvak, nato nel 1992; e Valentin Bych, nato nel 1980. Il tribunale distrettuale di Kotelevskij, nella regione di Poltava, li ha condannati quest’anno a undici anni di prigione ciascuno per aver torturato tre cittadini ucraini. Tutti loro hanno prestato servizio nel distaccamento “Lupi”, che apparteneva alla cosiddetta Pmc Redut. Nella loro ritirata dalla regione di Kharkiv, i “Lupi” hanno abbandonato numerosi documenti interni del distaccamento, che gli investigatori hanno potuto analizzare. Gli investigatori hanno incrociato le informazioni così ottenute con altre acquisite nel corso delle interviste fatte ai detenuti e delle conversazioni avute con alcuni reclutatori, più altri dati provenienti dai telefoni cellulari dei mercenari tratti in arresto, nonché dati open source reperiti nel corso dell’indagine. L’attività condotta ha portato a svelare, almeno in parte, una verità finora rimasta nascosta, ossia in cosa consisteva il Sistema Redut. Dopo il verdetto della corte, Valentin Bych e Maksim Volvak hanno dichiarato che erano andati a combattere come parte della 16esima Brigata delle forze speciali del Gru, e che i “Lupi” erano solo una delle unità delle forze speciali. Due dei mercenari condannati hanno detto che il loro battaglione era guidato direttamente da un ufficiale del Gru con il nominativo “Amur”. Fu lui a dare l’ordine di arrestare e torturare i residenti locali.
Secondo i mercenari, la loro unità era entrata in Ucraina attraverso il campo di addestramento Trigulyai nella regione di Tambov, che appartiene al Centro di addestramento della 16esima Brigata speciale del Gru. Il collegamento tra i “Lupi” e il Gru è dimostrato anche da altri documenti interni del distaccamento, esaminati da chi ha condotto l’inchiesta. Grazie a tali documenti, gli autori dell’indagine sono riusciti a identificare 98 delle centinaia di “Lupi” che hanno combattuto. Di questi, 38 sono menzionati come partecipanti all’invasione russa dell’Ucraina dal 2014. Circa una persona su sei aveva precedentemente prestato servizio nel Gruppo Wagner e una persona su dieci aveva prestato servizio in Siria. Almeno quattro dei “Lupi” identificati hanno prestato servizio o prestano ancora servizio nel Gru, come risulta dai database personali trapelati. L’indagine ha permesso di scoprire che, sotto la sigla Redut, vi è una galassia formata da 20 formazioni armate, il cui unico denominatore comune è lo schema di arruolamento: la recluta firma un contratto con un’azienda inesistente, viene assegnata a un’unità militare reale o “virtuale” e riceve denaro dal Ministero della Difesa russo. Mikhail Ivanov, uno dei quattro mercenari condannati in Ucraina, ha detto di aver firmato un contratto con la società Redut Llc, guidata da un uomo di nome Shirokov o Shirokikh. Gli autori dell’inchiesta hanno potuto visionare due dei contratti firmati da russi entrati in guerra come mercenari Redut; in entrambi i documenti, Igor Ivanovich Shirokov è indicato come direttore della compagnia. Gli investigatori sono riusciti a trovare quasi 50 russi che rispondono a queste generalità, ma nessuno di loro è associato a una delle 160 società operative in Russia che contengono la parola Redut nella propria denominazione. Nei contratti dei mercenari vengono indicate aziende come Rlspi “Redut” e Oo “Redut” (Rcps), ma legalmente queste società non esistono.
Gli autori dell’indagine hanno ricevuto anche documenti che indicano i numeri delle unità militari a cui sono stati assegnati i combattenti di queste unità. Alcuni di loro sono stati assegnati al 78esimo Centro di intelligence del Gru, con sede a Rostov sul Don. Spesso i “Redutoviti” sono stati assegnati all’unità militare 54607 (16esima Brigata delle forze speciali del Gru). Altri alla terza Brigata speciale separata (unità militare 21208, Togliatti). Gli investigatori hanno contattato i numeri presenti sugli annunci di reclutamento pubblicati sui social network per scoprire quali informazioni sul servizio nella Pmc Redut potevano ricevere. Uno dei reclutatori ha detto apertamente che qualsiasi azienda verrà indicata sul contratto è “fittizia” e ha definito “virtuali” le unità militari a cui sarà assegnato il mercenario. Cinque reclutatori di vari distaccamenti hanno detto che l’intero schema di reclutamento “attraverso il sistema Redut” non è un’iniziativa privata, ma è un programma statale direttamente supervisionato dal Ministero della Difesa russo e dal Gru. Ufficialmente, il Dipartimento militare russo e gli ufficiali russi non hanno mai menzionato la cosiddetta Pmc Redut e hanno ripetutamente sottolineato che in Russia non esistono legalmente Compagnie militari private. Tuttavia, gli autori dell’indagine hanno a loro disposizione anche documenti che dimostrano che i mercenari di Redut ricevono premi statali. E che l’esercito russo è almeno ben consapevole dei pagamenti a persone che hanno stipulato un contratto con questa “società”.
La famiglia del defunto cecchino dei “Lupi”, Alexander Kopyltsov (nominativo “Nemo”), ha cercato per quasi dodici mesi di ottenere i pagamenti richiesti e lo status di veterano di guerra, ma durante l’anno hanno ricevuto solo risposte dall’ufficio del procuratore del Distretto militare meridionale e di altre organizzazioni autorizzate, che affermano che il cittadino specificato non era un militare di carriera della Federazione Russa e nemmeno un cosiddetto volontario, nonostante il fatto che nel novembre del 2022 Kopyltsov sia stato insignito, postumo, dell’Ordine del coraggio. E che la famiglia abbia documenti che indicano come Kopyltsov sia morto in Ucraina per ferite da combattimento. Nel luglio del 2023 la procura militare russa ha informato la famiglia Kopyltsov che aveva già ricevuto il dovuto risarcimento dalla “compagnia militare privata Redut”. Questa è l’unica menzione di Redut da parte delle autorità russe che gli autori dell’indagine sono riusciti a trovare. Secondo alcune fonti, la “società” venne creata poco prima dell’inizio della guerra, nell’autunno del 2021. Fu allora, secondo il mercenario Mikhail Ivanov, condannato in Ucraina, che firmò un contratto in cui appariva il nome Redut Llc, ma come detto questa è una società fantasma. La Redut-Security è stata inclusa nella lista delle sanzioni statunitensi, in quanto presumibilmente responsabile dell’intera galassia Redut che attualmente combatte in Ucraina.
(*) Docente universitario di Diritto Internazionale e Normative sulla Sicurezza
Aggiornato il 11 ottobre 2023 alle ore 17:03