Trump e la candidatura a speaker della Camera bassa

Donald Trump potrebbe essere eletto speaker della Camera dei rappresentanti. Non è fantapolitica. Secondo il sito web Politico, che cita fonti interne al Grand old party, l’ex presidente degli Stati Uniti, la prossima settimana, si presenterà in Campidoglio per ufficializzare la propria candidatura. Inoltre, il tycoon potrebbe parlare ai suoi colleghi di partito prima delle elezioni per il nuovo presidente della Camera bassa, previste per mercoledì prossimo. Tuttavia, Trump non sembrerebbe aver già preso una decisione. I funzionari del Gop si riuniranno, comunque, martedì per una riunione interna dei candidati. Tutto ciò che sappiamo è che quando i repubblicani hanno deciso di rimuovere l’ormai ex speaker Kevin McCarthy dal suo incarico, l’ex capo di Stato aveva accennato a un suo desiderio di assumere – in via temporanea – l’incarico vacante. L’ex speaker è stato sfiduciato proprio grazie all’ala più estrema del Partito repubblicano, guidata da Matt Gaetz, e al voto favorevole dei democratici.

Ma lo scenario in cui Trump diventasse effettivamente il nuovo presidente della Camera dei rappresentanti richiederebbe l’approvazione quasi unanime dei deputati del Gop, una prospettiva a dir poco difficile da avverarsi. Se ciò accadesse, Trump diventerebbe il primo speaker non parlamentare del Congresso. Infatti, quest’ultimo non è un requisito previsto né dalla Costituzione americana né dai parametri del Campidoglio. Paradossalmente, Trump, potrebbe essere vittima delle regole interne del Gop, che impongono a un membro della leadership di dimettersi “se è accusato di un crimine punibile con due o più anni di prigione”. Già diversi membri del Partito repubblicano avrebbero accolto positivamente la proposta dell’ex presidente, tra cui la deputata Marjorie Taylor Greene. Tutto quello che posso dire è che faremo tutto ciò che è meglio per il Paese e per il Partito repubblicano”, ha detto Trump ai giornalisti mercoledì scorso.

Aggiornato il 06 ottobre 2023 alle ore 17:04