Pensionati italiani: le mete alternative al Portogallo

Il Portogallo dice stop alle agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri. Su tutti, quelli italiani. A partire dal prossimo anno, per chi decide di trasferirsi nel Paese una volta giunto al termine della propria vita lavorativa non si vedrà riconosciuti i benefici fiscali di un tempo. La fine del regime di tassazione speciale è stata annunciata dal primo ministro, António Costa, nel corso di un’intervista rilasciata a Cnn Portugal. La misura, introdotta nel 2012, non sarà retroattiva e le esenzioni già concesse rimarranno in vigore. A questo punto, i pensionati italiani si chiedono quali possano essere le mete alternative al Portogallo. Come scrive il Giornale, oltre 350mila persone si sono stabilite in 165 Paesi diversi, costituendo il 2,6 per cento della popolazione totale dei pensionati del Paese. Questi soggetti ricevono quasi 1,5 miliardi di euro, pari al 2 per cento del totale erogato dall’Istituto come descritto dai dati Inps.

La scelta è dovuta a motivi che vanno oltre gli sconti fiscali, con Paesi come Canada, Germania, Svizzera, Australia e Francia che attraggono pensionati italiani in gran numero. In queste nazioni, tra le 40 e le 50mila persone hanno trovato una nuova casa. Tuttavia, negli ultimi anni, alcune destinazioni emergenti stanno guadagnando popolarità. In merito alla situazione il Portogallo ospita circa 3.500 pensionati italiani e potrebbe vedere un aumento nei prossimi anni, dato il clima fiscale particolarmente favorevole. In Grecia, i pensionati stranieri che trasferiscono la loro residenza possono godere di una tassazione agevolata del 7 per cento per 15 anni sui loro redditi da lavoro nel settore privato, la misura è stata introdotta nel 2013. Per quanto riguarda la Croazia viene offerta un’aliquota fiscale del 12 per cento per assegni fino a 2.300 euro e del 18 per cento per coloro che superano questa soglia. Per godere di questi benefici, è richiesta una permanenza minima di 183 giorni l’anno e l’assenza di residenza e domicilio in Italia. Mentre in Tunisia la tassa per pensionati stranieri ammonta al 20 per cento rispetto all’assegno percepito. Tuttavia, ci sono requisiti, tra cui non essere stato tassato come residente fiscale nei cinque anni precedenti e soddisfare i requisiti di soggiorno.

Malta offre una tassazione agevolata al 15 per cento sui redditi provenienti dall’estero, comprese le pensioni, a condizione che si rispettino determinate regole, tra cui il possesso di un immobile o un contratto di locazione. Cipro esenta le pensioni fino a 3.420 euro dall’imposta, con un’aliquota del 5 per cento per le somme superiori, inoltre offre anche agevolazioni fiscali per l’acquisto o la ricostruzione di case. Le Canarie forniscono sconti fiscali per i pensionati con più di 65 anni, arrivando a 7mila euro per quelli con più di 75 anni. In Romania, si applica una flat tax del 10 per cento sul reddito delle persone fisiche, senza sconti specifici per i pensionati stranieri. Analizzando la situazione in alcuni Paesi dell’Europa orientale come Bulgaria, Slovacchia e Albania, si tratta di realtà che non impongono alcuna tassa ai pensionati stranieri che decidono di trasferirsi nel loro territorio.

Aggiornato il 07 novembre 2023 alle ore 18:31