Ucraina: i prossimi dieci mesi possono dare forma alle speranze di pace

Entro l’estate del 2024 l’evoluzione di tre elementi potrà contribuire ad aprire la strada verso una pace giusta e duratura. Mentre l’invasione russa dell’Ucraina si avvia verso il suo secondo inverno completo, gli osservatori notano che le piogge, generalmente abbondanti, e il freddo potrebbero imporre una stagione di combattimenti più lenti. Tuttavia, la “stagione” più significativa del conflitto potrebbe non essere l’inverno, ma i nove-dieci mesi che mancano alla prossima estate.

Tre i fattori critici per la difesa dell’Ucraina e la sicurezza dell’Europa evolveranno entro l’estate. A seconda di come ciò accadrà, si potrebbe aprire la strada verso una pace giusta e duratura o, al contrario, l’intera regione potrebbe ritrovarsi a dover affrontare guerre e minacce a tempo indeterminato. I recenti colloqui tra il Governo di Kyiv e i funzionari europei e della Nato portano a ipotizzare che la prossima fase possa realmente favorire un percorso verso una pace sostenibile. La creazione di tale percorso è stata al centro della visita del presidente Volodymyr Zelenskyy lo scorso mese alle Nazioni Unite, dove ha presentato il piano di pace dell’Ucraina. Tale piano si basa su tre elementi che devono necessariamente svilupparsi entro la prossima estate.

In primo luogo, c’è il recupero da parte dell’Ucraina del suo territorio. Gli ucraini hanno mostrato unità nel perseguire esclusivamente un processo di pace che garantisca la totale liberazione dei loro compatrioti e del territorio dalla brutale occupazione russa. Una questione chiave per i mesi che precedono la prossima estate sarà fino a che punto le truppe ucraine potranno respingere i russi, in particolare intorno a Bakhmut a est e verso sud, per recidere il ponte terrestre tra la Russia e la Crimea.

In secondo luogo, occorre favorire il cammino dell’Ucraina verso l’Unione europea. Gli ucraini hanno deciso di affidare saldamente il loro futuro economico, culturale e politico all’Europa, una scelta che Vladimir Putin e gli altri fanatici del nuovo impero russo trovano intollerabile. L’Ucraina ha fatto “molti progressi” da quando ha ricevuto – sedici mesi fa – il riconoscimento dell’Ue come candidato all’adesione. Lo ha detto la presidente Ursula von der Leyen. Una conferenza dell’Ue, a dicembre, deciderà se portare la candidatura dell’Ucraina alla fase successiva.

In terzo luogo, è importante che si concretizzi l’adesione dell’Ucraina alla Nato. Questo fattore è ciò che definisce principalmente quanto accadrà nei prossimi nove-dieci mesi, poiché il vertice della Nato del prossimo luglio esaminerà nuovamente come gestire la richiesta di adesione dell’Ucraina. Il vertice Nato che si è svolto a Vilnius, in Lituania, ha rafforzato l’impegno dell’Alleanza atlantica ad accettare la richiesta di adesione dell’Ucraina e ha creato un Consiglio Nato-Ucraina per contribuire a guidare tale processo. Sebbene l’organizzazione non ammetterà formalmente alcun nuovo membro mentre è coinvolto in una guerra, le condizioni militari, politiche e strategiche che verranno raggiunte, entro l’estate 2024, dovrebbero consentire alla Nato di invitare l’Ucraina ad avviare i negoziati di adesione.

Benché questi tre elementi possano essere portati avanti entro il vertice Nato della prossima estate, ciascuno di essi rappresenta un compito arduo che potrebbe richiedere più tempo. In qualsiasi guerra, il progresso sul campo di battaglia è raramente prevedibile. L’Ucraina e i suoi soldati stanno dimostrando una straordinaria resilienza e creatività. La loro attuale controffensiva sta avanzando in parte grazie all’eroismo di piccole unità di fanteria che hanno ripulito i campi minati russi di notte, col favore dell’oscurità, per consentire alle forze corazzate di sfondare le linee russe. Le nuove armi promesse potrebbero aiutare l’avanzata degli ucraini, ma in questa guerra essi combattono contro un aggressore che non si cura minimamente della vita dei propri militari e che può contare su una popolazione numericamente di tre volte superiore.

Nei prossimi mesi, il presidente Zelenskyy continuerà a portare avanti il piano di pace in 10 punti che l’Ucraina ha presentato al Consiglio di Sicurezza e all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’Ucraina si sta muovendo verso la convocazione di un “vertice di pace” nel quale mira a ottenere il sostegno più ampio possibile. Come ha osservato l’ex segretario di Stato per gli Affari europei ed eurasiatici, Aaron Wess Mitchell, gli Stati Uniti possono sostenere questo sforzo lavorando “per incoraggiare la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo, molti dei quali hanno rapporti militari e di cooperazione di lunga data con gli Stati Uniti”. Un’altra linea di impegno degli Stati Uniti potrebbe essere quella di “mantenere unita la coalizione (dei sostenitori dell’Ucraina), sottolineando la logica strategica e i potenziali benefici dell’approccio di Zelenskyy”, ha aggiunto Mitchell.

Mentre l’Ucraina persegue l’adesione all’Unione europea e alla Nato, le ultime settimane dimostrano che la sua leadership sta mantenendo la necessaria attenzione sullo sradicamento della corruzione. Le autorità hanno licenziato funzionari della Difesa e reclutatori militari di alto livello a causa di comprovati casi di corruzione. Un tribunale ha ordinato la detenzione dell’uomo d’affari miliardario Ihor Kolomoisky, che ha sostenuto, alle elezioni del 2019, la candidatura di Zelenskyy e che ora dovrà affrontare un procedimento penale per corruzione. Il fatto che l’Ucraina stia portando avanti casi così difficili, mentre combatte una guerra quasi totalizzante, sottolinea la sua determinazione ad avere successo. Funzionari dell’Ue e della Nato hanno riconosciuto i progressi dell’Ucraina nella lotta alla corruzione.

L’Ucraina avrà bisogno della sicurezza politica ed economica derivante dall’adesione all’Ue e della sicurezza strategica derivante dall’adesione alla Nato mentre scruta il suo futuro accanto a una Russia ostile. Il comportamento del Cremlino da anni, in Ucraina e in altre parti della sfera ex-sovietica, rende chiaro che Vladimir Putin userebbe prontamente anche un cessate il fuoco temporaneo con l’Ucraina come un’opportunità per riorganizzarsi e riarmarsi per una nuova aggressione. Quindi, anche se l’Ucraina fosse in grado di spingere le forze russe fuori dal proprio territorio, come può sperare di ottenere una “misura di sicurezza” mentre si prepara ad aderire alla Nato? A luglio, i Paesi del Gruppo dei Sette (G7) hanno lanciato quello che potrebbe fungere da ponte nel periodo di transizione che precede l’adesione permanente all’Ue e alla Nato. Durante il vertice della Nato a Vilnius, i membri del G7 hanno annunciato che, in questa delicata fase, si impegneranno a supportare con diversi tipi di sostegno l’Ucraina.

Il regime di Putin ha reagito ai discorsi di Zelenskyy alle Nazioni Unite e a Washington sferrando, come di consueto, attacchi brutali. Gli ucraini hanno risposto alla sua brutalità, come hanno fatto fin dal primo giorno, con determinazione. Hanno nuovamente scavato tra le macerie degli edifici per salvare i feriti e recuperare i loro morti. Hanno lavorato per ripulire i campi minati posati dai russi e combattuto per riconquistare le città e i villaggi occupati dai russi.

Mentre questa guerra entra nel suo secondo inverno completo, i politici di tutto il mondo dovrebbero riconoscere l’inevitabile realtà che l’esito in Ucraina determinerà in modo significativo, se il futuro dei nostri figli e nipoti sarà governato dalle norme di diritto o dalla violenza brutale. Occorre non dimenticare, nei nostri numerosi dibattiti riguardo a questa miserabile guerra, il debito di riconoscenza verso gli ucraini per la loro difesa delle nostre libertà, così come delle loro.

(*) Docente universitario di Diritto Internazionale e Normative sulla Sicurezza

Aggiornato il 04 ottobre 2023 alle ore 10:22