Contraccezione forzata in Groenlandia: la causa contro il Governo danese

Una vicenda drammatica del passato che è tornata d’attualità. In sostanza, sessantasette donne nate in Groenlandia hanno presentato una richiesta di risarcimento allo Stato danese, che avrebbe organizzato una campagna di contraccezione forzata. Per la precisione, le donne chiedono 300mila corone, oltre 40mila euro ciascuno.

Secondo quanto si è appreso, alla fine degli anni Sessanta, la Danimarca aveva avviato una politica contraccettiva per limitare la natalità nel territorio artico che, anche se non era più una colonia dal 1953, stava sotto il controllo di Copenaghen.

Fino a quando dei podcast basati sugli archivi nazionali e trasmessi nella primavera del 2022 dalla radio e dalla televisione danese Dr hanno portato alla luce questa campagna. Da qui lo sviluppo degli eventi. È stata lanciata una commissione di inchiesta, le conclusioni dovrebbero giungere nel 2025.

“Non vogliamo aspettare i risultati dell’indagine”: queste sono state le parole di Naja Lyberth, psicologa, che ha avviato la richiesta di risarcimento. Aggiungendo: “Stiamo invecchiando: le più anziane tra noi, che avevano la spirale negli anni Sessanta, sono nate negli anni Quaranta e si avvicinano agli 80 anni”.

Da quanto emerso, negli anni Sessanta e Settanta quasi 4.500 giovani Inuit vennero sottoposte all’inserimento della spirale senza il loro consenso o quello della loro famiglia.

Aggiornato il 04 ottobre 2023 alle ore 15:55