Slovacchia: Russia ed elezioni

Le elezioni legislative in Slovacchia potrebbero portare a un importante cambio di rotta in politica estera, qualora non venisse riconfermato l’orientamento filo-occidentale del Governo. Le consultazioni di sabato prossimo vedono affrontarsi, al vertice, due correnti diametralmente opposte: da una parte il vicepresidente del Parlamento europeo, Michal Šimečka, liberale e progressista, che vuole approfondire la collaborazione con l’Ue. Dall’altra l’ex primo ministro Robert Fico, con il partito populista di centrosinistra Smer-Sd, che millanta politiche più favorevoli a Mosca. Per i sondaggi, entrambe le forze politiche dovrebbero ottenere circa il 20 per cento delle preferenze. Finite le elezioni, la presidente Zuzana Čaputová darà l’incarico di formazione del Governo al capo del partito vincitore.

Il candidato di sinistra sta puntando ad accaparrarsi più preferenze possibile con la promessa di sospendere gli aiuti militari a Kiev, che sta combattendo con la Russia da febbraio 2022. Fico ha notoriamente dei contatti amichevoli con Mosca, che potrebbero cambiare drasticamente – qualora venisse eletto – la politica estera della Slovacchia, che finora ha fornito ingenti aiuti militari e umanitari all’Ucraina. I liberali di Šimečka, invece, vogliono “lavorare per approfondire la cooperazione europea” e continuare a sostenere l’Ucraina nella difesa dall’aggressione di Mosca. Il terzo partito per preferenze dovrebbe essere – per i sondaggi – Hlas-Sd, guidato dall’ex premier Peter Pellegrini, nato da una scissione di Smer datata 2018, in seguito all’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna. Scandalo che fece dimettere l’allora capo del Governo, Fico.

Per ora, nessuno dei due contendenti alla guida dell’Esecutivo sarà in grado di comandare da solo, pertanto sia Šimečka sia Smer-Sd dovranno trovare dei partner in coalizione. Pellegrini già ha fatto sapere di sentirsi più simile ai liberali che al suo vecchio partito.

Aggiornato il 29 settembre 2023 alle ore 15:24