Record di caccia cinesi sul cielo di Taiwan

L’aviazione militare cinese, con le sue continue irruzioni nello spazio aereo di Taiwan, ha infranto un nuovo record. In 24 ore nel cielo sopra l’isola del Pacifico sono passati 103 caccia di Pechino. Questi dati, forniti dalla Difesa di Taipei, sono aggiornati alle 6 del mattino, ora locale. Durante questa giornata di tensione – e non sarà di certo l’ultima – quaranta velivoli hanno superato la linea marittima immaginaria che separa le acque (e i cieli) del continente con quelle di Taiwan. Nel 1949, al termine della guerra civile tra le due aree cinesi, Taipei si è resa de facto indipendente, ma la Cina vuole riunire da allora il suo territorio, con ogni mezzo a sua disposizione. Il più grande ostacolo che frappone Pechino con il suo obbiettivo sono gli Stati Uniti, i maggiori fornitori di aiuti militari e sostenitori di Taiwan nella sia lotta per la totale indipendenza.

Ma le intrusioni cinesi – o come vengono chiamate da Taipei, provocazioni – non accennano una tregua. Le “continue molestie militari di Pechino possono facilmente portare a un brusco aumento della tensione e a peggiorare la sicurezza regionale”, ha scritto in un comunicato il governo taiwanese. L’Esecutivo dell’isola ha intimato a Pechino di “fermare immediatamente queste azioni unilaterali distruttive”. Ma il giorno prima del record infelice, gli arei che si sono librati in volo sul cielo di Taiwan sono stati 28, e quasi tutti hanno attraversalo la linea mediana. Queste incursioni vanno viste in ottica delle esercitazioni congiunte per missionia lungo raggio” della Marina e dell’Aeronautica cinesi, in corso da diversi giorni.

La Difesa di Pechino è solita, proprio in questo periodo dell’anno, intensificare le manovre della sua forza bellica. Se ciò potrebbe in un certo senso ridimensionare l’allarmismo di Taipei, sta di fatto che la violazione dello spazio aereo taiwanese non può non essere una chiara intimidazione da parte dell’esercito cinese. E non solo. I 103 caccia in volo sull’Isola servono a testare la tenuta di Washington, e a mandare un messaggio agli Stati Uniti. Per di più, nel giorno in cui il segretario di Stato Antony Blinken sta per incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, nella cornice dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Aggiornato il 18 settembre 2023 alle ore 16:06