Grano, incontro Putin-Erdogan: “un fallimento”

A Sochi è andato in scena un incontro durato tre ore per trovare un accordo sul grano.

Protagonisti: Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdoğan. Russia e Turchia non hanno raggiunto l’intesa. Putin si è detto ancora una volta disposto a rientrare nell’accordo, solo quando verranno soddisfatte le condizioni accordate a Mosca, tra cui la rimozione delle restrizioni all’export dei prodotti agricoli e fertilizzanti russi. Questo nonostante Erdoğan fosse arrivato a Sochi con un pacchetto di nuove proposte preparate insieme all’Onu per ricollegare la filiale della banca agricola russa al sistema Swift e sbloccare i beni congelati delle aziende russe che producono fertilizzanti in Europa. “Crediamo che i punti mancanti vadano risolti e che l’accordo continuerà. Sono ottimista sul fatto che potremo raggiungere una soluzione con i nuovi sforzi dell’Onu”, ha detto il presidente turco. In conferenza stampa dopo i colloqui di tre ore, il leader del Cremlino ha ridimensionato l’impatto sui mercati internazionali della sospensione dell’intesa – da cui la Russia si è ritirata il 18 luglio – e ha annunciato che nelle prossime settimane invierà a 6 Paesi africani forniture gratuite di derrate alimentari.

A ciascun Paese (Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica Centrafricana ed Eritrea) saranno fornite dalle 25mila alle 50mila tonnellate di cereali. Il leader del Cremlino ha accusato gli ucraini di aver utilizzato i corridoi umanitari riservati alle navi nel Mar Nero per attaccare obiettivi militari e civili russi, compresi i gasdotti Turkish Stream e Blue Stream e le navi russe schierate a loro protezione. “Questo non può più essere tollerato”, ha avvertito. E ha nuovamente sostenuto che l’Occidente ha “ingannato” la Russia riguardo all’accordo, che consisteva nel fornire assistenza ai Paesi in via di sviluppo, affermando che, dei 32,8 milioni di tonnellate esportate dall’Ucraina, “più del 70 per cento è andato ai Paesi ricchi, principalmente dell’Unione europea e solo il 3 per cento alle nazioni che hanno realmente bisogno di aiuti alimentari”. L’agenzia Unian ha parlato di assoluto “fallimento” del vertice.

“La nostra posizione è molto semplice: l’iniziativa del Mar Nero (come si chiama tecnicamente l’accordo per l’export sicuro di grano ucraino) deve essere ripristinata”, ma non deve essere soggetta “ai capricci e ai ricatti della Russia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. “Non ci si può fidare della Russia e dobbiamo sviluppare corridoi alternativi per il grano dal Mar Nero”, ha aggiunto il capo della diplomazia, dopo che sia Putin che Erdoğan avevano già chiarito che “non esiste un’alternativa sostenibile, sicura e duratura all’iniziativa del Mar Nero”.

Aggiornato il 05 settembre 2023 alle ore 18:07