La “Bidenomics” e l’alternativa Repubblicana

Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali che si terranno negli Stati Uniti nel 2024, il presidente Joe Biden sta ponendo notevole enfasi sui risultati della sua politica economica, riportando spesso statistiche positive riguardanti la crescita e l’occupazione. Ha persino iniziato a utilizzare nei suoi discorsi pubblici un termine specifico, “Bidenomics”, che fino a poco tempo fa era conosciuto quasi esclusivamente come espressione giornalistica.

La politica economica statunitense adottata dall’attuale presidenza si distingue per un maggiore impiego di fondi pubblici a sostegno di settori strategici, quali le infrastrutture, e un incremento di investimenti statali per favorire la transizione energetica. Mentre Biden cita gli effetti positivi delle sue politiche, con particolare riferimento alla classe media e alle persone più svantaggiate, i critici ne evidenziano i costi.

Biden ha più volte sottolineato che se l’economia statunitense ha recuperato la perdita di produzione causata dalla pandemia e se la disoccupazione è ai minimi storici, bisogna riconoscere i meriti della Bidenomics. L’approccio all’economia dall’Amministrazione Biden si fonda sulla concezione secondo la quale il presupposto per la crescita economica sia il benessere – sia economico, sia in termini di servizi e istruzione – della classe media e di quelle più povere. Garantire maggiori opportunità a chi percepisce redditi medi e bassi, infatti, comporterebbe un aumento dei consumi che le aziende dovranno soddisfare incrementando la produzione, anche tramite nuove assunzioni. Secondo tale visione, investimenti pubblici adeguati in sanità e istruzione, insieme a misure di sostegno economico a favore delle fasce più povere, creerebbero un contesto adatto a una crescita economica più solida, oltre che essere moralmente auspicabili.

La Bidenomics si contrappone, quindi, alla logica trickle-down che ha prevalso negli anni Ottanta e che ha ispirato il presidente repubblicano Ronald Reagan. Questa espressione indica un’idea di sviluppo che vede la crescita economica come effetto della spesa dalla classe più benestante, che impiega la liquidità di cui dispone in attività produttive, sostenendo così la cosiddetta “economia reale”, con maggiori investimenti e assunzioni, garantendo una crescita economica di cui beneficeranno anche le altre classi. Questa visione economica sopravvive tuttora negli Stati Uniti, dove continua a riscuotere grande consenso.

Secondo un recente sondaggio condotto dal think tank Pew Research Center, infatti, Reagan risulta il presidente più popolare tra gli elettori repubblicani, anticipando Donald Trump che si classifica secondo. Lo stesso Trump non ha mai nascosto la sua ammirazione verso Reagan, di cui ha ripreso la riforma del fisco e persino lo slogan elettorale (dal reaganiano “Let’s make America great again” al trumpiano “Make America great again”). Le differenze tra i due candidati alla presidenza in materia economica sono, quindi, riconducibili a diversi punti di partenza ideologici: da una parte l’interventismo nell’economia di John Keynes, dall’altra il liberismo di Milton Friedman.

Le critiche alla Bidenomics, tuttavia, non si limitano all’aspetto ideologico. I suoi oppositori, infatti, sostengono che le iniziative portate avanti negli ultimi anni dal Governo statunitense gravino eccessivamente sul bilancio pubblico e abbiano contribuito all’aumento dell’inflazione. Ingenti investimenti statali – sostengono i critici – avrebbero comportato un incremento della domanda, che era già salita per effetto della ripresa dei consumi post-pandemia, senza che questa fosse compensata da un aumento dell’offerta di pari livello. Il risultato sarebbe la crescita dell’inflazione.

Nelle prossime elezioni statunitensi, quindi, si confronteranno due diversi modelli economici, pur rimanendo entrambi all’interno del sistema capitalista, da cui derivano approcci differenti a questioni di attualità attinenti non soltanto all’economia, ma anche alla società.

Aggiornato il 30 agosto 2023 alle ore 10:14