Il vertice Nato affronterà la minaccia russa e il terrorismo

Lunedì gli Stati membri della Nato hanno superato il veto turco per concordare piani regionali che descrivono in dettaglio come l’Alleanza atlantica dovrebbe rispondere a un potenziale attacco russo. Il vertice Nato di Vilnius adotterà, quindi, tre nuovi piani di difesa regionale per contrastare le due principali minacce dell’Alleanza: la Russia e il terrorismo. Il primo riguarderà l’area nord, dell’Atlantico e dell’Artico europeo; il secondo incentrato sull’area centrale, coprirà la regione baltica e l’Europa centrale; il terzo, riferito al settore meridionale, sarà focalizzato sul Mediterraneo e il Mar Nero.

Per decenni, la Nato non ha visto la necessità di piani di difesa su larga scala, perché ha combattuto guerre concentrate in aree geografiche specifiche, come in Afghanistan e Iraq. Inoltre, credeva che la Russia post-sovietica non rappresentasse una minaccia esistenziale per l’Alleanza.

La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, tuttavia, ha costretto la Nato a rendersi conto che deve disporre di piani di difesa molto prima che possa scoppiare un conflitto con un avversario come Mosca. Per attuare questi piani, la Nato sta mettendo in massima allerta 300mila militari, prevedendo un considerevole coinvolgimento di forze aeree e navali.

Per questo, il Segretario generale della Nato ha sottolineato che risulta necessario investire di più. “Al vertice, i membri dell’Alleanza assumeranno un impegno più ambizioso di investire nella difesa almeno il 2 per cento del Prodotto interno lordo annuo”, ha detto Jens Stoltenberg.

Delineando i suoi piani regionali, la Nato fornirà ai Paesi raccomandazioni per modernizzare le loro forze armate e la logistica. Stoltenberg ha anche precisato che al vertice dell’Alleanza a Vilnius i leader adotteranno un pacchetto sull’Ucraina, che conterrà tre elementi principali. Secondo il Segretario generale, i leader concorderanno un programma di supporto pluriennale per garantire la piena interoperabilità tra le forze armate ucraine e la Nato. In secondo luogo, i legami politici tra Ucraina e Nato verranno rinnovati con l’avvio del Consiglio Ucraina-Nato. Come terzo punto, Stoltenberg si aspetta che i leader saranno uniti nel definire quale percorso l’Ucraina dovrà seguire per diventare membro della Nato.

Nel corso del vertice di Vilnius, verrà inoltre confermato che la Nato aiuterà l’Ucraina nella transizione dall’equipaggiamento e dagli standard sovietici a quelli dell’Alleanza atlantica.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato di comprendere l’impossibilità di portare l’Ucraina nella Nato mentre la guerra continua. Tuttavia, al vertice di Vilnius i membri della Nato sembrano pronti a votare per l’invito politico dell’Ucraina all'Alleanza. Dopotutto, l’invito è solo il primo passo simbolico del processo di adesione, che non attiva l’articolo 5 del Trattato Nato sulla difesa comune. Questo passo non porterà in alcun modo la Nato nel mezzo di una guerra, ma renderà irreversibile il passaggio dell’Ucraina verso l’Alleanza.

Inoltre, questo passo crea spazio per una riduzione dell’escalation, perché renderà privi di significato i tentativi russi di impedire l’adesione dell’Ucraina alla Nato. I membri europei della Nato lo hanno capito. Infatti, più di 20 Paesi hanno firmato dichiarazioni scritte di sostegno all’adesione dell’Ucraina.

(*) Docente universitario di Diritto Internazionale e Normative sulla Sicurezza

Aggiornato il 11 luglio 2023 alle ore 09:41