In Corea del Nord si muore di fame

In Corea del Nord il popolo muore di fame, ma Pyongyang continua a sviluppare armi nucleari. È questo il quadro delineato da una recente inchiesta della Bbc, secondo la quale l’economia del Paese meno accessibile del pianeta stia attraversando una crisi gravissima – soprattutto alimentare – dall’inizio della pandemia. Da quando il Covid ha preso piega, tre anni fa, la Corea ha chiuso tutte le frontiere, anche quelle con la Cina. I confini sono chiusi dal 27 gennaio 2020. Da quel momento, Pyongyang non importa più il grano da Pechino, così come i fertilizzanti e le varie macchine agricole necessarie per coltivare. Secondo l’ente televisivo britannico, le autorità del Paese dittatoriale hanno costruito recinzioni e ordinato alle guardie di sparare a vista, a chiunque provi ad attraversare il confine. In questo modo, sono diventati impossibili anche gli scambi al mercato nero. I giornalisti della Bbc sarebbero riusciti a contattare tre persone che hanno raccontato la situazione in cui vive il Paese. La gente “muore letteralmente di fame”, testimoniano gli intervistati.

Un commerciante che vive nel nord, chiamato dal broadcast del Regno Unito Myong Suk – nome di fantasia – ha raccontato come un tempo tre quarti dei prodotti sui banchi del suo mercato provenissero dalla Cina. Gli stessi banchi che adesso sono “vuoti”, ammette l’uomo. Egli stesso ha confessato che in passato “arrotondava” contrabbandando le merci, ma ora non ha nessuna forma di reddito e non riesce neanche a sfamare la sua famiglia. Una situazione simile viene descritta da un operaio edile che lavora vicino al confine. Il manovale adesso guadagna l’equivalente di quattro dollari al giorno, con i quali non riesce più a permettersi neanche un chilo di riso. L’uomo ha confermato che il governo di Kim Jong-un ha smesso da tempo di consegnare razioni alimentari, descrivendo mercati vuoti e prezzi alle stelle per mais, riso e condimenti.

Un Paese come la Corea del Nord, che non produce abbastanza cibo per sfamare tutti i suoi abitanti, non si può permettere di interrompere le importazioni. Sono venute a mancare forniture di vitale importanza, che potrebbero portare il Paese al collasso. L’operaio edile ha raccontato alla Bbc che all’inizio della pandemia aveva paura di morire di Covid, mentre ora ha paura di morire di fame. Cosa già successa ad alcuni suoi conoscenti. Nella capitale Pyongyang, le condizioni di vita non sono migliori, anzi. Una donna ha raccontato di nascosto ai giornalisti di conoscere “una famiglia morta di fame in casa”. E ancora: “È un disastro – ha detto la testimone – senza rifornimenti dal confine, le persone non sanno come guadagnarsi da vivere”. Verso la fine del 1990, in Corea del Nord, una carestia uccise tre milioni di persone. Il timore è che il Paese possa trovarsi sull’orlo di una catastrofe simile.

Aggiornato il 07 novembre 2023 alle ore 18:13