Nuova costituzione per il Cile, alle elezioni trionfano le destre

L’incubo peggiore del presidente del Cile, il progressista Gabriel Boric, è diventato realtà. La maggioranza dei 50 membri che dovranno redarre la nuova costituzione – tanto voluta dal capo di Stato – sarà scelta dalla destra. Il Partito Repubblicano del Cile, lo schieramento dell’ex candidato alla presidenza José Antonio Kast, ha fatto la voce grossa alle elezioni di domenica scorsa. Con oltre il 95 per cento dei seggi scrutati, la compagine dei repubblicani – che, a dire il vero, non disdegnano la costituzione vigente – ha ottenuto il 35,4 per cento delle preferenze, mentre la coalizione di centro-destra Chile Seguro ha guadagnato il 21,1 per cento. Ecco che si staglia all’orizzonte l’immagine della nuova assemblea costituente, che dovrà scrivere il testo che sostituirà la carta lasciata in eredità da Augusto Pinochet: almeno 33 seggi in mano alla destra, 22 dei quali al partito di José Kast.

Non poteva andare peggio per la sinistra e per il presidente Boric, che poco più di un anno fa si era prodigato per guidare il Cile verso una nuova era, ma non aveva fatto i conti con il Paese reale. A dire il vero, le falle nel piano del capo di Stato si erano mostrate già a settembre scorso, quando la prima bozza, salutata dai media come “la più avanzata del mondo”, era stata bocciata nel referendum dal 62 per cento degli elettori. Ora, a programmare il futuro istituzionale della nazione, saranno il Partito Repubblicano e Chile Seguro. Boric con il 28,4 per cento delle preferenze non avrà neanche il potere minimo di veto per arginare le proposte dell’Assemblea costituente. Il testo, andrà probabilmente nel senso opposto a quello immaginato dal capo di Stato. Il centro sinistra di Todo por Chile poi, con un 8,9 per cento, è uscito dalle elezioni senza neanche un seggio nel Consiglio costituzionale. Più che una sconfitta, si può parlare di un clamoroso autogol della sinistra.

Aggiornato il 08 maggio 2023 alle ore 17:48