Fuga di documenti dal Pentagono, a rischio la sicurezza nazionale

Dopo la tempesta, è ora di rimettere insieme i pezzi. Gli Stati Uniti stanno tentando di valutare i rischi per la loro sicurezza nazionale, per via della fuga di documenti relativi all’invasione della Russia in Ucraina. Lo sostengono fonti vicine al Pentagono. La breccia nei file top secret, finiti online la settimana scorsa (come rivelato dal New York Times), conserva valutazioni e rapporti delle agenzie di intelligence statunitensi relativi all’attacco del Cremlino a Kiev, ma anche agli alleati degli Usa. “È stata avviata una cooperazione tra agenzie per valutare l’impatto che la fuga di questi documenti fotografati potrebbe avere sulla sicurezza nazionale e sui nostri alleati e partner”, ha dichiarato una portavoce del Pentagono, Sabrina Singh.

La fuga di notizie dal Dipartimento della difesa statunitense sui social network potrebbe rivelarsi un assist importante per Mosca. Analizzando le carte americane, il Cremlino potrebbe attestare il livello di un’eventuale infiltrazione dei servizi segreti statunitensi nella sua catena di comando militare. Probabilmente, nella divulgazione dei file, c’è stato lo zampino di una talpa. Il dipartimento di Giustizia, infatti, ha aperto un’indagine per identificate la fonte della fuga di informazioni. Secondo il Washington Post, alcuni file sembrano essere stati falsificati. Sempre stando al quotidiano, la maggior parte delle informazioni riservate condivise in rete corrisponderebbe a rapporti della Cia, che circolano nei palazzi del potere Usa.

Alcuni di questi riguarderebbero da vicino degli eventuali alleati russi. Per esempio, in un file, sarebbe attestato che l’Egitto abbia fornito a Mosca migliaia di missili. Il Cairo “pianificava segretamente di fornire alla Russia 40mila razzi”, secondo quanto sarebbe scritto sui documenti militari top secret statunitensi, trapelati nelle ultime settimane prima sui social e poi sui giornali. In una situazione di totale incertezza, dove non è chiaro quanto vero ci sia nei rapporti del Pentagono, è bene aspettare l’emergere di ulteriori dettagli. Quella delle forniture egiziane, secondo il portavoce di Putin Dmitrij Peskov, sarebbe “un’altra bufala”.

Aggiornato il 12 aprile 2023 alle ore 09:54