Cina in missione per la pace, Putin è pronto per i test nucleari

Il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, rileva in un discorso sulla sicurezza globale che la Cina “lavorerà con la comunità internazionale per promuovere il dialogo e la consultazione” tra Russia e Ucraina, impegnate nella guerra da quasi un anno. Discorsi affrontati per mettere al vaglio “le preoccupazioni di tutte le parti e cercare una sicurezza comune”, continua il politico. Questa settimana, Pechino presenterà una proposta per trovare una “soluzione politica” per il conflitto tra Mosca e Kiev. Con lo sguardo volto verso il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Qin Gang ha confermato che la Cina “continuerà a promuovere i colloqui di pace”, e restituisce al mittente le accuse sull’eventuale invio di aiuti al Cremlino.

Qui entra in gioco Wang Yi, il braccio destro, diplomaticamente parlando, del segretario di Partito Xi Jinping. Il consigliere di Stato ha il compito cruciale di ricucire, da una parte, i rapporti con quegli Stati occidentali – principalmente identificati con l’Alleanza atlantica – che accusano di ignavia Pechino, e dall’altra di bussare alle porte di Vladimir Putin, portando con sé la volontà di “lavorare a un piano di pace”, come annunciato dallo stesso nella conferenza di Monaco sulla sicurezza. Chiusa la campagna europea, Yi vola a Mosca dove, come conferma il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, “c’è di che parlare”.

L’odissea del consigliere cinese, seppur spinta da tutta la buona volontà del caso, “scopre il fianco” della potenza asiatica, preoccupata di aver ormai tirato troppo la corda sia con i partner occidentali che con la Russia di Putin. Il conflitto (e il mancato aiuto verso l’Ucraina) ha complicato il dialogo con un mercato cruciale per Pechino, in ottica ripresa post pandemia. A poche settimane dal pensionamento della strategia zero Covid, gli investimenti azionari stranieri non sono pervenuti, e la fragilità ormai collaudata della logistica cinese spinge i colossi della moda a tagliare il cordone ombelicale con le fabbriche del Dragone.

PUTIN PARLA ALL’ASSEMBLEA FEDERALE

Il capo di Stato russo, con un discorso all’assemblea Federale a Mosca riportato dall’Ansa, fa il punto sulla guerra e sulla situazione economico-sociale del Paese. “Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro Paese e popolo”, dichiara il presidente russo. Poi, Putin cita l’Italia: “La Russia sa essere amica e mantenere la parola data, lo dimostra il nostro aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid, esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto” che ha colpito la Siria e la Turchia.

Inoltre, il Cremlino ha deciso di sospendere l’applicazione dello Start, l’ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti. “Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo”, ha voluto sottolineare Putin. Il capo di Stato ha allertato il ministero della Difesa e Rosatom – l’azienda pubblica attiva nel settore del nucleare – ad essere pronti per dei test militari.

“Non le useremo mai per primi” precisa Putin riguardo alle armi nucleari, ma “se lo faranno gli Usa dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta”.

Quanto sostenuto dal presidente russo sarebbe unassurdità. Parola di Jake Sullivan, il consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale. Nessuno sta attaccando la Russia. C’è una sorta di assurdità nell’idea che la Russia sia sottoposta a una qualche forma di minaccia militare da parte dell’Ucraina o di chiunque altro”, ha detto l’uomo, stando a quanto riportano diversi media internazionali.

Aggiornato il 21 febbraio 2023 alle ore 15:22