Ci sono tifosi marocchini che puliscono le strade che i loro connazionali sporcano e devastano. A ogni partita giocata e inaspettatamente vinta dalla Nazionale nordafricana, sono seguiti scontri e azioni vandaliche da parte di alcuni tifosi dei Leoni dell’Atlas in diverse nazioni europee. Sono stati registrati ingenti danni agli arredamenti urbani e dozzine di persone sono state arrestate, per aver vandalizzato le città che li hanno accolti.

Atti deplorevoli e deplorati, in primis, dagli stessi marocchini, quelli che hanno vissuto un “sogno mondiale”, e che oltre a cercare di riportare la calma lungo le strade delle città europee piene di tifosi nordafricani, si sono poi rimboccati le maniche per pulire lo sporco (del calcio) delle strade protagoniste dei caroselli, come è successo a Bruxelles nel dopo-festeggiamenti per la vittoria del Marocco contro il Belgio.

In un video diventato virale sui social si vedono tifosi marocchini dietro ai teppisti, impegnati a pulire le strade e a spegnere i piccoli fuochi accesi qua e là lungo le vie della capitale belga. La stessa manifestazione di senso civico è apparsa dopo la partita tra il Marocco e la Croazia, quando decine di tifosi marocchini hanno ripulito lo stadio Al-Bayt, come è accaduto nella piccola Civitella di Romagna. Mentre in Liguria, a La Spezia, armati di scope e sacchetti si sono radunati in Piazza Garibaldi e hanno raccolto bottiglie, cartacce e fuochi d’artificio utilizzati per celebrare la storico successo contro il Portogallo. Inoltre, hanno pulito la fontana al centro della piazza.

Un orientale senso civico che restituisce onore alle migliaia di persone fedeli al rispetto delle nazioni che li hanno ospitati e che li vedono artigiani di ponti culturali, lastricati di rapporti umani che spingono a tifare per i marocchini e per la nazionale del Marocco, che mette alla ribalta le mamme dei calciatori, invece delle classiche “strafighe con il tanga”. Il tutto mentre diverte e crea un qualcosa di incredibile agli occhi, giocando e vincendo, fino a conquistare anche la prima pagina dell’israeliano The Jerusalem Post: “Siamo tutti marocchini”.

Aggiornato il 15 dicembre 2022 alle ore 10:43