La guerra tra sinistra e destra porterà alla fine degli Stati Uniti

Alle recenti elezioni di medio termine americane c’è stata sicuramente un’onda rossa. Non come i Repubblicani si aspettavano. Ma nel senso, invece, di un “bagno di sangue”. Infatti, il Partito Repubblicano ha superato le aspettative in un solo Stato, quello della Florida, dove il governatore Ron DeSantis ha polverizzato gli avversari. E perché c’è stato questo successo “solo” in Florida e non in altri Stati? Come mai il risultato dei Democratici nonostante l’insoddisfazione pubblica per la criminalità record, i prezzi fuori controllo, i tassi di interesse in aumento, la massiccia immigrazione illegale, la politica contro i bianchi, l’indottrinamento forzato dei bambini delle scuole con la teoria transgender, la politicizzazione dell’Fbi e del dipartimento di Giustizia trasformati in agenzie al servizio del potere democratico? Come conciliare il successo solo in Florida con l’insuccesso altrove?

La risposta è che la Florida non ha consentito le modalità di voto che hanno reso facile il “furto” di voti in altri Stati. Infatti, in Florida si è votato su schede elettorali che vengono conteggiate immediatamente, confermando la certezza dell’identità del votante. Ma tale procedura elettorale non si è verificata in altri Stati blu, dove è rimasto il voto per corrispondenza stabilito al tempo del Covid-19 e dove, ancora una volta, si è verificato il misterioso riaggiustamento verso l’alto del conteggio dei voti per i candidati democratici, che mai avviene per quelli Repubblicani. In Arizona, ad esempio, dove il conteggio dei voti nel giorno delle elezioni è stato sospeso, misteriose tranche di voti sono continuate ad arrivare giorni dopo l’elezione.

Le modifiche apportate al voto in risposta al Coronavirus del 2020 hanno giustificato, in gran parte dell’America, l’uso diffuso del voto per corrispondenza, un processo riservato a quelle persone che non avrebbero potuto presentarsi a un seggio elettorale. Con questo metodo, i segretari di Stato inviano schede elettorali per posta a milioni di americani o si affidano a sistemi informatici obsoleti quando si tratta di verificare la firma e determinare l’identità dell'elettore. L’eventualità di frodi su vasta scala, quindi, era ed è rimasta enorme. Non c’è nulla che possa fermare la contraffazione di decine o centinaia di migliaia di schede elettorali per corrispondenza, nel compilarle e consegnarle. La “truffa” orchestrata dal Partito Democratico ha raggiunto il culmine durante il ciclo elettorale del 2020, quando circa 17 Stati hanno consentito le schede elettorali per corrispondenza per eliminare Donald Trump e garantire la vittoria a Joe Biden.

Ma il giornalista investigativo e filmaker, Dinesh D’Souza, nel suo documentario 2000 mules ha dimostrato con testimonianze oculari e la precisione analitica della tecnica forense del geo-tracking come, i muli, ovvero i fattorini “criminali”, hanno preso fisicamente pacchi di schede elettorali per corrispondenza, (che non richiedono firme corrispondenti o convalida della residenza) fornite da losche Ong e macchine politiche, le “organizzazioni di attivisti della comunità” rese famose dall’ex presidente Barack Obama, e scaricato tali schede nelle cassette di raccolta nei distretti elettorali. È con questo imbroglio elettorale, usando la pandemia come randello politico, che si è cambiato il destino della nazione americana.

Per quanto ovvio e appariscente il volume di prove di frode elettorale, non è stata avviata un’indagine del Doj, il Dipartimento di Giustizia statunitense e i tribunali hanno respinto ogni caso senza nemmeno esaminare le prove. Come mai? L’unica risposta è che il Doj, così come tutte le altre forze dell’ordine federale e i media di regime, sono tutti agenti del Partito Democratico. Per l’acquisto all’ingrosso delle elezioni si sono utilizzati contributi monetari di una manciata di miliardari e dei loro compari, fra cui Mark Zuckerberg e George Soros, rendendo possibile la più grande truffa del processo elettorale americano. Le Big Tech, esercitando poteri senza precedenti, ha vaporizzato il dissenso cancellando informazioni dannose sul figlio di Joe Biden, Hunter e dei suoi affari con l’Ucraina. Avevamo già avvertito, poi, che parte dei finanziamenti all’Ucraina servivano da canale di riciclaggio per riempire le tasche dei Democratici e ora sono emerse le prove che il riciclaggio è avvenuto per il finanziamento delle midterm, utilizzando come veicolo la criptovaluta Ftx dell’omonima società con sede alle Bahamas che ora è in bancarotta.

Ormai non si tratta più solo di Repubblicani contro democratici, liberali contro conservatori. Gli americani sono più divisi che mai, bloccati su questioni sociali, razza, genere, etnia fede ed economia. Un ribollente melting pot che intensificherà la polarizzazione degli Stati Uniti. La sinistra semplicemente odia la destra e questo è ciò che, alla fine, porterà a disordini civili e alla disgregazione degli Stati Uniti. Questo odio è iniziato con Hillary Clinton che ha definito i Repubblicani “deplorables”, creato il falso dossier russo su Donald Trump che ha dato vita all’indagine completamente falsa, agli impeachment inventati e alle accuse altrettanto fabbricate di “insurrezione” sul 6 gennaio 2020 mettendo in moto questa guerra politica.

I Democratici scesi nel nono cerchio dell’inferno sono disposti a distruggere la nazione. piuttosto che perdere il potere e il controllo sulla popolazione americana. Il risultato netto di questa guerra tra sinistra e destra sarà la fine degli Stati Uniti. Tale è il destino di una nazione in cui una parte può opprimere l’altra ogni quattro anni. Come diceva Abramo Lincoln, un Paese diviso non può resistere. Da qui in poi nessuna delle parti accetterà il risultato elettorale. Sempre ammesso che nel 2024 ci siano le elezioni di fine mandato.

Aggiornato il 15 novembre 2022 alle ore 11:37