Washington: da Seul acquisto proiettili per Kiev

A seguito di un accordo confidenziale, siglato tra Seul e gli Stati Uniti, la Corea del Sud aprirà per la prima volta alla vendita di armi a Washington. Lo scambio riguarda dei proiettili di artiglieria, mossa che conferma la corsa globale agli armamenti dopo mesi di guerra tra Russia e Ucraina. Inoltre, stando alle indiscrezioni di alcuni funzionari americani, i 100mila proiettili da 155 millimetri di artiglieria acquistati saranno poi “girati” a Kiev, un quantitativo che potrebbe rifornire le unità di artiglieria per diverse settimane di combattimento.

Seul, però, smentisce le voci sull’invio degli armamenti in Ucraina. La Corea del Sud precisa che, qualora l’accordo – ancora in fase di negoziazione – sulla vendita dei proiettili d’artiglieria dovesse andare in porto, le armi sarebbero destinate solamente all’esercito a stelle e strisce. “Per sopperire alla carenza di scorte di munizioni da 155 millimetri negli Stati Uniti, sono in corso trattative tra gli Stati Uniti e una società (sudcoreana) per l’esportazione di munizioni”, ha dichiarato il ministero della Difesa di Seul.

“Questo viene fatto – ha aggiunto l’Ufficio sudcoreano – con la premessa che gli Stati Uniti saranno l’utilizzatore finale”, secondo il quale “la politica della Corea del Sud di non fornire armi letali all’Ucraina rimane invariata”.

Da una parte, il Pentagono – oltre a sostenere Kiev con armi e munizioni – è il principale alleato di Seul in materia di sicurezza nazionale, e ha dislocato nel paese asiatico circa 27mila truppe, per aiutare i sudcoreani a proteggersi eventualmente dalla Corea del Nord. Mentre la Corea del Sud ha evitato di fornire armi pesanti all’Ucraina, fornendo aiuti e assistenza non letali, nel tentativo di non deteriorare del tutto i rapporti con la Russia, interlocutore chiave con Pyongyang.

Inoltre, Seul ha concluso di recente un accordo con la Polonia per l’invio di carri armati e obici di produzione nazionale. Il dialogo e le discussioni tra Usa e Corea del Sud arrivano dopo che Washington ha accusato Kim Jong-un di aver spedito “segretamente” proiettili d’artiglieria alla Russia. Pyongyang ha respinto l’accusa, definendola “priva di fondamento”.

Aggiornato il 11 novembre 2022 alle ore 17:47