Corea contro Corea: tensione alle stelle

La prima settimana di questo novembre sta mettendo a ferro e fuoco i rapporti, già deteriorati da tempo, tra le due Coree. Quella del sud, alleata di Washington, e quella del nord, casa del regime autoritario di Kim Jong-un. Mercoledì una pioggia di missili – per l’esattezza, 23 – è esplosa sulle acque sudcoreane, come risposta alle esercitazioni congiunte che Seul e gli Stati Uniti conducono ormai da lunedì. Inoltre, nella giornata di ieri Pyongyang ha fallito il lancio di un missile a lungo raggio, il settimo nel corso di quest’anno.

Il razzo è presumibilmente un Hwasong-17, che dopo aver percorso 760 chilometri (raggiungendo un’altitudine di 1920 chilometri) ha fallito la fase di separazione durante il volo. Questo lancio, oltre Seul, ha spaventato anche il vicino Giappone, causando un’evacuazione d’emergenza.

Oggi, è il turno dell’aeronautica. La Corea del Sud ha annunciato di aver mobilitato e fatto alzare in volo “80 caccia, tra cui gli F35As”, dei jet definiti omni-ruolo per via della loro versatilità e delle caratteristiche “stealth”. Tutto ciò, dopo aver registrato la “mobilitazione di circa 180 jet nordcoreani” nello spazio aereo di Pyongyang. Le quasi duecento frecce nordcoreane avrebbero sorvolato “varie località”, sia sul territorio a nord del confine con la Corea del Sud, sia sopra i mari. Inoltre, i caccia di Kim Jong-un si sono avvicinati pericolosamente alla Tactical action line, un confine virtuale fissato da Seul in una zona tra i 20 e i 50 chilometri a nord del confine tra le due Coree.

Un botta e risposta che sta gettando benzina sul fuoco dell’escalation, di cui sono colpevoli protagonisti Pyongyang, Seul e Washington. “L’esercito sudcoreano sta mantenendo una ferma posizione di prontezza per ulteriori provocazioni”, si legge nella nota del Comando Congiunto della Corea del Sud, “monitorando da vicino gli sviluppi correlati dell’esercito nordcoreano – continua il comunicato – nell’ambito di una stretta cooperazione con gli Stati Uniti”.

Sempre stanotte, tra giovedì e venerdì, la Corea del Nord ha sparato del fuoco di sbarramento in una zona cuscinetto, violando di fatto gli accordi del 2018 tra le due nazioni confinanti. La tensione nella penisola coreana è alle stelle, e potrebbe risultare sempre più difficile mantenerla nei ranghi dell’equilibrio internazionale.

Aggiornato il 04 novembre 2022 alle ore 18:06