Midterm 2022: Repubblicani avanti

L’otto novembre si voterà, negli Stati Uniti, per le elezioni di metà mandato – in inglese midtermdove verranno rinnovati i due organi del Congresso: Camera e Senato. Il presidente Joe Biden deve fare i conti con la sua – e dei democratici – crescente impopolarità, che potrebbe causargli non pochi problemi nei prossimi due e ultimi anni di mandato. La Casa Bianca ha tirato fuori i tamburi da guerra, rispolverando il progressista più amato d’America, ovvero Barak Obama, che sabato sarà insieme a Biden a Philadelphia, la città simbolo della dichiarazione d’indipendenza, il 4 luglio 1776.

Le precauzioni del presidente, però, potrebbero non essere abbastanza. Secondo un sondaggio di Fivethirtyeight, che tiene traccia delle proiezioni elettorali del Midterm della settimana prossima, i Repubblicani dovrebbero ottenere la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Fino a poco fa – fermo restando che il cambio di rotta della Camera viene dato per scontato da tempo – i Democratici (secondo il medesimo sondaggio) avrebbero dovuto ottenere il Senato. Infatti, su un risultato di parità esatta (50 e 50), la legge elettorale degli Stati Uniti prevede che a fare l’ago della bilancia sia il vicepresidente, in questo caso Kamala Harris, democratica.

Se, da una parte, la perdita della Camera è un problema per Biden – seppur grosso – relativo, discorso diverso va fatto se l’otto novembre verrà fuori un Senato repubblicano. A parte la difficoltà nel legiferare con un esecutivo tendenzialmente di opposizione, si verrebbe a creare un cortocircuito politico, che potrebbe costringere i Democratici a una resa dei conti prematura. Tutti i nodi vengono al pettine, prima o poi. Un Senato di matrice repubblicana potrebbe innanzitutto convincere i progressisti a non ripresentare Joe Biden per le elezioni del 2024, e poi, getterebbe nuova luce su quella che si prospetta diventare una delle peggiori gestioni democratiche del Paese.

Aggiornato il 04 novembre 2022 alle ore 15:50