I social anti-censura dei conservatori americani

Donald Trump, in concerto con i vertici della piattaforma voluta dall’ex presidente, Truth Social – nata per esprimere le proprie opinioni con margini di moderazione più dolci rispetto ai social network tradizionali – ha accolto in maniera positiva l’acquisizione di Parler, altra piattaforma che sfugge ai vincoli della censura a stelle e strisce, da parte del rapper di Chicago Kanye West, che ha recentemente cambiato il suo nome all’anagrafe in “Ye”.

“Stiamo costruendo un intero ecosistema parallelo che non può essere cancellato dalle big-tech” ha dichiarato a Fox News Devin Nunes, ex membro del Congresso e Ceo di Truth. Secondo il politico conservatore è “assolutamente necessario” che gli americani abbiano il diritto di poter esprimere le loro opinioni, e che i suoi concittadini non possono essere messi a tacere da “algoritmi complicati” e “divieti ombra”.

Per il membro della Camera dei rappresentanti “l’obiettivo che il presidente Trump e io ci siamo prefissati qui è molto semplice, ed è quello di riaprire internet, per restituire al popolo americano la propria voce”. Parler ha la nomea di aver contenuto, il 6 gennaio 2021, le chat dove è stato programmato l’assalto al Campidoglio. Lanciata nel 2018 a Nashville, è stata reinserita ad aprile 2021 nell’Apple store e a settembre scorso nello store di Google, dopo aver raccolto – a oggi – 56 milioni di dollari di finanziamenti.

Perfino Amazon ha espulso, al tempo, Parler del suo servizio di web hosting. Il social americano lamenta un trattamento ingiusto da parte di Twitter e delle altre app. Difatti, Parler si auto definisce “free speech alternative” al social dell’uccellino. Secondo la società che si occupa del suo sviluppo, il social di Nashville ha 16,5 milioni di utenti registrati. Secondo la società di ricerca Apptopia invece la piattaforma è stata installata 11,7 milioni di volte dal lancio, con una stima di 40mila utenti attivi giornalieri.

Parler ha vissuto un picco di scaricamenti su Apple quando Facebook e Twitter hanno bannato Trump all’inizio di gennaio 2021. Da allora, però, la sua popolarità non ha smesso di scendere. La piattaforma di analisi Sensor Tower, solo 9mila persone avrebbero scaricato l’app il mese scorso, producendo entrate per poco meno di 5mila dollari. A inizio ottobre – il 3 precisamente – “Ye” ha partecipato alla settimana della moda di Parigi come stilista, indossando una maglietta con la frase controversa White lives matter. Quattro giorni dopo, su Instagram, ha pubblicato un post su Instagram di carattere antisemita ed è stato bannato.

Pochi attimi dopo, per colpa di un contenuto dello stesso tenore, è stato esiliato dalla comunità di Twitter. Mentre il rapper spara sentenze e commenti a ruota libera, la Gap ha interrotto la loro partnership, mentre l’accordo con Adidas è seriamente in bilico.

Aggiornato il 25 ottobre 2022 alle ore 14:57