Rishi Sunak è il nuovo premier, Bojo si fa da parte

Rishi Sunak è il nuovo primo ministro inglese, il terzo da luglio e il primo di sempre di origine indiana. La figura che avrebbe dovuto guidare il Regno Unito fuori dalla crisi e dal caro bollette si sarebbe dovuta scegliere entro venerdì, ma – per mancanza di altri candidati – l’ex cancelliere del Governo Johnson è stato annunciato oggi come successore di Liz Truss a Downing Street. Infatti, per non dover ricorrere alle primarie, BoJo ha deciso di fare un passo indietro e di non rendersi eleggibile come primo ministro. Sicuramente uno dei favoriti, Johnson dichiara: “Negli ultimi giorni sono tristemente arrivato alla conclusione che questa non sarebbe la cosa giusta da fare”.

“Non si può governare efficacemente senza il partito unito in Parlamento”, ha continuato il politico in una nota. Effettivamente, la candidatura di BoJo per il comando dei Tory avrebbe spaccato in due il Partito Conservatore, al tempo incaricato di trovare velocemente il nuovo primo ministro. “In questi giorni – continua Johnson – sono stato travolto da un grande numero di persone che mi hanno suggerito di gareggiare ancora una volta per la leadership del partito conservatore, sia da parte di cittadini che tra amici e colleghi in Parlamento. Sono stato attratto dal fatto che meno di tre anni fa ho condotto il nostro partito a una massiccia vittoria elettorale, e credo di essere quindi in una posizione unica per evitare le elezioni politiche adesso”.

Prima di prendere la decisione definitiva, BoJo ha provato a formare un’alleanza con l’ex cancelliere e Penny Mordaunt, ma tutti gli sforzi sono stati inutili. “La cosa migliore è che la mia nomina non vada avanti e che io sostenga chiunque vinca. Credo di avere molto da offrire, ma temo che questo non sia il momento giusto”, conclude Johnson. Nel frattempo, Sunak – nella giornata di ieri – aveva presentato la sua candidatura su Twitter, affermando che l’Inghilterra sta affrontando una “profonda crisi economica” e che il suo obbiettivo è superare questa crisi, unendo una volta per tutte il partito dei Tory.

Aggiornato il 24 ottobre 2022 alle ore 16:25