Macron boccia il Governo d’unità nazionale

La “maggior parte” dei partiti non è d’accordo a un Governo d’unità nazionale. L’ha dichiarato Emmanuel Macron in diretta tv dall’Eliseo. Dalle consultazioni con i leader dei vari partiti, il premier francese è arrivato alla conclusione che un Esecutivo di coalizione nazionale non è la strada da percorrere per il Paese. È auspicabile, invece, “la ricerca di una maggioranza più ampia e più chiara per agire. Dobbiamo tutti insieme imparare a governare e legiferare in modo diverso, costruire compromessi nuovi nel dialogo, nell’ascolto, nel rispetto – ha detto il presidente, rivolgendosi per la prima volta al popolo dopo la sconfitta alle Legislative di domenica – è quello che voi avete voluto e io ne prendo atto”.

Nel messaggio di ieri sera in tv, il faro de La République En Marche ha fatto riferimento sia a un “patto di coalizione” sia alla “ricerca di maggioranze caso per caso”. Un “nuovo metodo”, una “nuova configurazione”, ha detto Macron, che da iniziare a costruire al suo ritorno dal vertice europeo di Bruxelles. Il capo di Stato non sembra essere troppo afflitto dalla recente sconfitta e conferma “fiducia nello spirito di responsabilità di tutti”, invocando la necessità di “costruire dei compromessi” con le altre forze politiche, dopo che la coalizione presidenziale ha perso la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale.

L’intervento di Mélenchon

“La prima ministra Elisabeth Borne deve chiedere la fiducia all’Assemblea nazionale”. Così il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon è intervenuto subito dopo il discorso del presidente Macron alla nazione.

“Nulla deve permettere di passare dinanzi all’esigenza della democrazia. La prima ministra deve sollecitare la fiducia dell’Assemblea e se non la ottiene deve dimettersi” ha avvertito il politico di sinistra, dichiarando che “l’Esecutivo è debole ma l’Assemblea Nazionale è forte”.

Aggiornato il 23 giugno 2022 alle ore 12:25