Biden-Bolsonaro: faccia a faccia al Summit delle Americhe

Gli Stati Uniti hanno ospitato il nono Summit delle Americhe a Los Angeles, con l’obiettivo di concentrare l’operato comune verso la “costruzione di futuro sostenibile, resiliente ed equo”. Joe Biden ha fortemente voluto quest’incontro, probabilmente anche con lo scopo di contrastare la crescente avanzata nella regione della Cina. Un Summit iniziato tra le tensioni e finito in un tentativo di riconciliazione tra il presidente americano e il suo omologo brasiliano, Jair Bolsonaro. Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, ma anche quelli di Salvador, Guatemala e Honduras hanno disertato l’appuntamento per l’esclusione di Cuba, Nicaragua e Venezuela. Città del Messico, infatti, ha mandato a rappresentanza nel summit il ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard.

“Non sono preoccupato per i boicottaggi”, ha detto il presidente americano in apertura della sessione plenaria. Sul finale però ci sono stati momenti di imbarazzo. Il primo ministro del Belize, Juan Antonio Briceño e Alberto Ángel Fernández, il presidente argentino, hanno criticato Biden, seduti a pochi metri di distanza. “È imperdonabile che tutti i Paesi delle Americhe non siano qui” ha affermato Briceno, prendendo in particolare la difesa di Cuba e Venezuela. Per rincarare la dose, Fernandez ha ritenuto che “essere il Paese ospite del vertice non dà la possibilità di decidere chi ha il diritto o meno” di partecipare. Inviti-gate a parte, Biden ha assicurato che “sulle questioni sostanziali quello che ho sentito è stata quasi unità e uniformità”. Il presidente in questione ha dichiarato che “un accordo quasi totale” su temi come la gestione dell’immigrazione e la lotta ai cambiamenti climatici è stato raggiunto, o quantomeno segnalato.

Poi è stato il turno del tanto atteso incontro con l’omologo brasiliano, Bolsonaro. In un breve discorso a cui hanno partecipato giornalisti, prima del faccia a faccia, Biden ha descritto il Brasile come una democraziavivace” con istituzionisolide” e ha salutato i “sacrifici” del Paese per proteggere la Foresta Amazzonica. Il capo di Stato brasiliano, nella settimana che ha preceduto l’incontro, non ha perso l’occasione per mettere in dubbio la validità dell’elezione del suo omologo americano. Il presidente di destra ha rincarato poi la dose durante l’incontro, dichiarando che il Brasile si sentisse “a volte minacciato nella sua sovranità” sull’argomento relativo alla Foresta Amazzonica. Bolsonaro ha poi assicurato di avere “molto in comune” con l’attuale Amministrazione Usa, essendo tutti e due “attaccati alla libertà”.

Con il Summit delle Americhe Biden spera, comunque, di rilanciare il dialogo con il Brasile, dove un Bolsonaro alla ricerca del secondo mandato si trova indietro nei sondaggi, e dove la Cina sta avanzando le sue pedine. Sulla carta sono state intanto annunciate iniziative su salute e ambiente, oltre a un partenariato economico dai contorni piuttosto vaghi. Domani è il giorno del main event: una dichiarazione di cooperazione in materia d’immigrazione.

Aggiornato il 10 giugno 2022 alle ore 16:19